Nella prima tappa del suo viaggio internazionale, a Riad, lo scorso 20 maggio, Donald Trump ha chiuso accordi per 110 miliardi di dollari: questa la cifra che l’Arabia Saudita ha messo sul piatto, per acquistare armi e sistemi di difesa dagli Stati Uniti che, secondo il segretario di Stato Rex Tillerson, potrebbe lievitare fino a 350 miliardi nei prossimi dieci anni. Gli accordi, secondo l’amministrazione americana, inaugurano una “nuova visione strategica” e riscrivono i rapporti fra i due paesi: “Si tratta di centinaia di miliardi di dollari di investimenti, che porteranno in America migliaia di posti di lavoro”, ha detto Trump a margine della cerimonia che ha formalizzato gli affari.
I BIG AL SEGUITO DI TRUMP
Al seguito del presidente Usa hanno partecipato i vertici di colossi come Boeing, General Electric e Lockheed. Alcuni di loro hanno svelato gli investimenti firmati in partnership con i sauditi, come Blackstone – gigante del private-equity guidato da Stephen A. Schwarzman, ceo di Blackstone, molto vicino a Trump, a capo del consiglio economico dei consulenti della Casa Bianca – che ha annunciato un fondo per le infrastrutture da 40 miliardi.
I DETTAGLI DELL’ACCORDO
Mentre i dettagli iniziali erano pochi, secondo il Washington Post gli accordi firmati includono una lettera di intenti degli Stati Uniti per “supportare la difesa saudita” con la vendita di navi, carri armati e altri veicoli che erano già oggetto di accordi nelle precedenti amministrazioni, ma anche nuovi elementi, come i sofisticati sistemi di difesa missilistica Thaad della Lockeed Martin, e altri finalizzati a modernizzare la cyber difesa dell’Arabia Saudita e la raccolta di informazioni nello spazio aereo, e a proteggere i confini.
IL RUOLO DI KUSHNER
Proprio per la Lockheed avrebbe fatto da intermediario il genero e consigliere di Trump, Jared Kushner. Secondo il New York Times, il primo maggio avrebbe accolto alla Casa Bianca una delegazione di sauditi con la quale avrebbe discusso di una vendita di aerei, navi e bombe guidate di precisione. Avendo intuito che il costo avrebbe potuto frenare l’affare, hanno spiegato diversi funzionari dell’amministrazione, Kushner avrebbe alzato il telefono per chiamare Marillyn A. Hewson, amministratore delegato di Lockheed Martin, e gli avrebbe chiesto di ridurre il prezzo.
LE MIRE DELLA CASA BIANCA
L’intervento personale del consigliere nella vendita di armi non è ortodosso, ma non sembra sollevare questioni legali, hanno dichiarato alcuni ufficiali. Riflette, però, la tendenza della Casa Bianca di Trump a scavalcare le consuetudini e a preferire un approccio informale e pragmatico. E mostra, inoltre, come questa amministrazione speri di cambiare la posizione dell’America in Medio Oriente puntando sull’hard power.
LE PAROLE DI TILLERSON
Il segretario di Stato Usa, Rex Tillerson, durante la conferenza stampa con il suo omologo, ha sottolineato la visione che accomuna i due paesi sulla lotta al terrorismo, sicurezza ed economia. Gli ha fatto eco il ministro degli esteri saudita, Adel al-Jubeir: “Siamo di fronte a un punto di svolta nelle relazioni fra Stati Uniti e il mondo arabo e islamico. La visita di Trump ha cambiato i nostri rapporti, da nemici a partner”.