Sono ore complicate quelle della sindaca di Torino. Chiara Appendino si trova in mezzo a un duro scontro che vede contrapposti i sindacati di polizia e alcuni consiglieri comunali grillini. Coinvolti, questi ultimi, negli scontri fra manifestanti e forze dell’ordine al corteo del 1 maggio. Una di loro ha denunciato di essere stata vittima dalla carica della polizia.
COS’E’ SUCCESSO A TORINO
Lunedì, sotto una pioggia battente, si è svolto in centro il tradizionale corteo organizzato dai sindacati. A sfilare, uno accanto all’altra, anche i rappresentanti delle principali istituzioni piemontesi: la sindaca Chiara Appendino e il presidente Sergio Chiamparino del Pd. Clima teso, anche perché fra i manifestanti si contavano circa 200 antagonisti, in parte esponenti di alcuni centri sociali. Secondo fonti di polizia, gli antagonisti avrebbero tentato di deviare dal percorso stabilito per il corteo, all’altezza di via Cesare Battisti, e i poliziotti avrebbero reagito con una carica di alleggerimento. I manifestanti volevano raggiungere piazza San Carlo, dove erano in corso i comizi. Ci sono arrivati soltanto dopo che gli ultimi sindacalisti avevano finito di parlare.
Diversa la versione degli antagonisti, riportata dal sito infoaut.org “Cariche, feriti e tre fermi (due minorenni) per proteggere il nulla della passerella istituzionale. Se provocazione c’è stata, è quella di un cordone di celerini comandato dall’alto, frappostosi improvvisamente tra l’ultimo spezzone di partito e l’inizio dello spezzone sociale. A metà di via Roma, un folto schieramento di celere ha spezzato il corteo, pretendendo di bloccare l’entrate in piazza San Carlo della componente autorganizzata e conflittuale. È partita, immediata, una carica a freddo contro quella parte di corteo che aveva da dire cose poco concilianti”.
La polizia ha sequestrato alcuni bastoni ai manifestanti e fermato tre persone.
LA CONSIGLIERA GRILLINA: “E PARTITA LA CARICA E SONO STATA COLPITA”
Gli scontri al corteo della Festa dei lavoratori a Torino non sono una novità. La novità è che fra i destinatari delle manganellate della polizia ci sia una consigliera comunale. Si tratta di Maura Paoli, del M5S, che ha raccontato la propria versione dei fatti. “La situazione era tranquilla e lasciar manifestare sarebbe stata la soluzione migliore, per questo stavo cercando di mediare tra polizia e manifestanti durante il corteo, ma non sono stata ascoltata ed è partita a carica e sono stata colpita dalla polizia”. Critiche all’operato delle forze dell’ordine sono giunte anche dal capogruppo del M5S in consiglio comunale, Alberto Unia. “Chiudere la piazza e non consentire a qualcuno di poter manifestare il dissenso, crea tensioni inutili che minano il processo democratico” ha dichiarato. E sull’episodio si preannuncia anche una discussione in sala consiliare.
IL PRECEDENTE DEI FANTOCCI DELLA DIGOS “INVESTITI”
Parole che i sindacati di polizia non hanno gradito. Anche perché appena due giorni prima, sabato 29 aprile, sempre a Torino, si era verificato un altro episodio controverso. Al corteo Cannabis Parade, organizzato per chiedere la liberalizzazione della marijuana, sfilava anche un furgone sul cui cofano erano stati appesi due fantocci che rappresentavano agenti della mobile nell’atto di essere investiti. In una nota congiunta di Siulp, Sap e Siap, i sindacati di polizia, l’hanno definito “una pagliacciata offensiva”, mentre l’Ugl ha annunciato querela e la Digos sta indagando per individuare i responsabili. Il problema, dal punto di vista politico, è che alla stessa manifestazione c’erano anche tre consiglieri del M5S, Damiano Carretto, Daniela Albano e la stessa Maura Paoli, che però sfilavano in punta al corteo e hanno dichiarato di non aver visto nulla. C’era, peraltro, anche il radicale Silvio Viale.
SINDACATI DI POLIZIA ALLA SINDACA: “DA CHE PARTE STAI?”
Dura la reazione dei sindacati di polizia ad entrambi gli episodi contestati. “La sindaca Chiara Appendino, si esprima e dica a chiare lettere cosa pensa e da che parte sta – scrivono Siulp, Sap e Siap in una nota – Il suo assordante silenzio su molte ultime vicende che riguardano il rispetto della legalità e della sicurezza urbana è diventato insopportabile e foriero di legittimi dubbi circa la consapevolezza del ruolo rivestito. Quali rappresentanti della stragrande maggioranza dei poliziotti torinesi vogliamo sapere, senza se e senza ma, se la sindaca è dalla parte dei lavoratori in divisa o dalla parte dei suoi consiglieri comunali, come la sempre più tristemente nota Maura Paoli, che fanno continuamente sfoggio del loro spregio verso le istituzioni passando dal piantare marijuana nei parchi pubblici (al Valentino, era una provocazione con l’obiettivo denunciare il “proibizionismo che ingrassa le mafie”, ndr) al giustificare, ridendone, la vomitevole pantomina di sabato scorso che ha visto le sagome di due poliziotti investiti dal furgone del centro sociale a lei molto caro arrivando, come oggi, a porsi alla testa degli assalitori ai contingenti di polizia per poi fingersi vittima e richiedere, con incredibile faccia tosta, lo stato d’accusa di chi ha organizzato e diretto i servizi di ordine pubblici odierni”.
I CENTRI SOCIALI: “CONSIGLIERI M5S, NON DEMORDETE”
Non certo una posizione comoda quella in cui si trova la sindaca, che sin qui si è fatta apprezzare anche per il suo profilo istituzionalmente ineccepibile. Ora, oltre agli attacchi dei sindacati di polizia, le tocca gestire anche un “sostegno” non proprio gradito, quello dei centri sociali. “Le ultime considerazioni – scrivono in una nota gli esponenti del Network Antagonista Torinese (csoa Askatasuna, csa Murazzi, Collettivo Universitario Autonomo, Kollettivo Studenti Autorganizzati, Prendocasa Torino) – le riserviamo ai rappresentanti del Movimento 5 Stelle, pochi e timidi ieri nel contrastare sul loro piano l’operato della Questura, corretti dal pomeriggio (del 1 maggio, ndr) nel denunciare le violenze e chiedere spiegazioni. A quella parte di essi che non ha l’ansia degli equilibri istituzionali chiediamo di fare ancora uno sforzo e non demordere di fronte ai tentativi in atto da parte della Questura per smorzare i toni”.
Insomma, il clima è molto caldo e la polemica si è già spostata sul terreno della politica. Stefano Lo Russo (Pd), ha denunciato “connivenze del M5S con le frange antagoniste”, Osvaldo Napoli (Forza Italia) ha invitato la sindaca a dissociarsi dagli incidenti o a considerarsi complici. Appendino, per ora, non ha parlato, ma difficilmente potrà permettersi di rimanere in silenzio a lungo.