“buccinasco, il prete dice sì al boss e sposta la comunione”. il titolo di corriere.it è lapidario. questa volta non è la statua, portata in processione, del santo di turno a omaggiare i boss ma direttamente santa madre chiesa. incuriosito (si tratta di un paese milanese) ho letto l’articolo. questi i fatti: il boss è andato a chiedere al sacerdote di spostare la comunione della nipote al mattino in quanto, diversamente, all’orario prefissato nel pomeriggio non avrebbe potuto partecipare perché soggetto a restrizioni domiciliari: “al mattino, alle 11.30. a quell’ora erano previste altre comunioni e il sacerdote a quel punto ha deciso di inserire nell’elenco dei ragazzi che riceveranno per la prima volta l’eucaristia anche la nipote del boss”. insomma, inserendo la nipote nella cerimonia corale della mattinata, il prete, da buon pastore, ha ottenuto che il boss partecipi alla comunione e ha reso felice (immagino) la ragazzina che, così, potrà avere accanto tutta la famiglia. il prete ha detto sì al boss? no, è il boss che ha detto sì al prete e la stampa ha detto no alla verità.
Buccinasco, il boss dice sì al prete
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