Emmanuel Macron è un politico centrista e pro-europeista. Ci aspettiamo che intraprenda riforme per favorire la flessibilità sul mercato del lavoro, seppur di portata modesta. Buona parte dell’effetto positivo di una vittoria di Macron era già incorporato nelle valutazioni degli attivi finanziari, ma il risultato potrebbe migliorare ulteriormente l’andamento degli indici. L’euro in particolare potrebbe essere il principale beneficiario dell’evento, poiché i timori per l’ascesa del populismo nel continente risultano attenuati.
La sfida per Macron, d’ora innanzi, risiederà nella mancanza di un supporto significativo in Parlamento. Ha fondato il proprio partito, En Marche!, e non ha rappresentanti eletti che lo aiutino a spingere la propria agenda. Questo significa che le elezioni parlamentari previste per l’11 e il 18 giugno avranno implicazioni fondamentali per le sue prospettive future.
Come nel caso dell’elezione di Donald Trump in America, questo contrappeso al potere presidenziale potrebbe moderare le aspettative più accese per i cambiamenti politici. Né riteniamo che Macron potrà risolvere le sfide economiche strutturali causate dal debito, dall’andamento demografico e dalle innovazioni tecnologiche dirompenti, che già hanno contribuito al malcontento popolare verso le vecchie norme politiche.
Ecco le foto del candidato di En Marche, Emmanuel Macron
