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Esistono i Confini in Rosa? Dialogo oltre la scrittura al femminile

Bonfirraro Fabiola Cinque

Ieri domenica 21 maggio allo Spazio Eventi al Salone Internazionale del Libro di Torino si è tenuto una presentazione molto particolare. Non una presentazione di UN libro ma la presentazione di OTTO libri con le rispettive otto autrici intervistate da otto giornaliste e blogger moderate dall’editore Salvo Bonfirraro e Annarita Briganti, scrittrice e giornalista culturale per un incontro sulla scrittura al femminile.

Confini in rosa. Oltre la scrittura al femminile ha focalizzato l’attenzione nei confronti delle tematiche femminili, e qui Bonfirraro, organizzatore dell’evento, ha dimostrato ulteriormente la vicinanza e l’amore per le donne.

Donne che raccontano le donne, attraverso l’esempio di volontà e di ispirazione che esse rappresentano in un periodo storico in cui il fenomeno dei flussi migratori è al centro di feroci dibattiti, così come la violenza sulle donne, o l’esaltazione dei loro talenti attraverso le battaglie che le hanno viste protagoniste ed esposte in prima linea, così come nel raccontare i sentimenti, gioie e dolori di amori impossibili.

L’editore Bonfirraro, in linea con il tema di questa XXX edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, Oltre il confine, traccia un percorso in rosa superando i confini di natura geografica con il bellissimo reportage di Samantha Viva la giornalista ed autrice del libro Afghan West, voci dai villaggi.

Supera così i confini di natura ideologica, culturale, religiosa, o ancor più oltrepassa quelli di restrizione familiare dove c’è una esaltazione dell’indipendenza rivoluzionaria dell’individuo. Oltre, bellissima parola che racchiude un mondo di concetti. Sicuramente una parola coraggiosa che ha coinvolto tutti noi in questo tour de force di un Salone del Libro davvero di successo.

Non voglio fare paragoni azzardati ma certo posso dire che ieri, dopo quest’evento, ci sia stata la chiusura di una bella giornata al femminile. Dopo il nostro incontro di ben 16 donne ne seguiva uno dove la parola Donna coincideva con quelle di due autrici d’eccezione: Dacia Maraini dialoga con Concita De Gregorio. Qui la giornalista ed autrice di “Non chiedermi quando. Romanzo per Dacia” ha dedicato questo testo ad un caposaldo della nostra letteratura.

Il dibattito prendeva il via con questo inciso: “Ci sono scrittrici che hanno fatto delle storie la propria vita, trasformando la propria vita in una storia irripetibile”, proprio come questo Salone del Libro che è stata un’esperienza ricchissima e stimolante culturalmente ed emotivamente. Probabilmente irripetibile, forse per come l’ho vissuto io: intensamente e con amore. Amore per la scrittura, per la lettura, per la comunicazione ma soprattutto per la nostra cultura.

Le otto autrici della scuderia Bonfirraro, e relativo loro libro presentato, sono state: Mariuccia La Manna con  Solo una vita; ​Cinzia Nazzareno Lo scarabocchio; Ismete Selmanaj  Verginità rapite; Marcella Spinozzi Solitudini parallele; Serena Ricciardulli  Fuori piove; Alina Rizzi Pelle di donna; Samantha Viva Afghan West​; Simona Zanghì  Ritrovarmi.

Bonfirraro Confini in Rosa
Da sinistra Samantha Viva; Ismete Selmanaj; Serena Ricciardulli; Antonia Storace, io Fabiola Cinque e Cinzia Nazzareno

Ancora per la giornata di oggi troverete questi bellissimi otto libri, insieme a tutte le altre collane prodotte dall’editore Bonfirraro, nel secondo padiglione allo stand 2 H71. Sennò nel sito dell’editore potrete sfogliare il catalogo e trovare tutte le proposte letterarie.

Invece se volete conoscere i nomi, oltre al mio, che hanno preso parte al dibattito, ecco quelli degli otto blogger e giornalisti (divisi in coppie): con Mariuccia La Manna c’era Rosa Caruso (La Fenice Book); per Cinzia Nazzareno Maria Anna Patti (Casa Lettori); per Ismete Selmanaj c’era Antonia Storace (MyWhere); per Marcella Spinozzi Debora Lambruschini (Critica Letteraria); per Serena Ricciardulli c’era Giulia Ciarapica (Chez Giulia); per Alina Rizzi c’era l’unico uomo oltre all’edtore, Livio Partiti (Il posto delle parole); con Samantha Viva c’ero io Fabiola Cinque (Formiche); per Simona Zanghì c’era  Viviana Calabria (Emozioni in font).

Se volete conoscere, o saperne di più, sui vari testi presentati, vi segnalo l’articolo della mia collega Antonia Storace su MyWhere


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