Donald Trump, Angela Merkel, Paolo Gentiloni: a Taormina sul tavolo ci sono importanti questioni internazionali ma sulla tavola, anzi nei calici, del G7 cosa c’è?
Federico Graziani è un piccolo produttore: un pugno di ettari sulle pendici dell’Etna a Passopisciaro, nel comune di Castiglione di Sicilia, dove coltiva vigneti di oltre cent’anni di età. Quando gli hanno detto che alla tavola più importante del mondo avrebbero stappato il suo Profumo di Vulcano Etna Doc 2013 l’emozione non l’ha fatto dormire.
Il vino è frutto di una vigna centenaria di Nerello, Mascalese e Cappuccio, con un pizzico di Alicante e Francisi, viene prodotto in poco più di 1400 bottiglie con l’aiuto dell’enologo Salvo Foti e si presenta impreziosito da un’etichetta d’artista, disegnata da Piergiuseppe Moroni. È stato scelto da Alessandro Malfitana, sommelier dell’Hotel San Domenico Palace di Taormina, per il suo carattere mediterraneo e la sua forte identità.
L’azienda di Graziani, che sta crescendo grazie ad un progetto di sviluppo con Feudi di San Gregorio, è un nome amato da tutti gli intenditori che hanno avuto la fortuna ed il piacere di incontrare il suo vino nel loro bicchiere. Da oggi Profumo di Vulcano avrà sicuramente qualche famoso estimatore in più. Viva la diplomazia del vino.