Tra il Seicento e il Settecento, solo i figli degli aristocratici d’Europa potevano permettersi di fare il Grand Tour d’Italia. Venivano nel nostro Paese per conoscerne e studiarne l’arte e la cultura. Le nostre inestimabili bellezze sono ora invece alla portata di tutti grazie a Google Arts & Culture. Basta poco: uno smartphone, un video a 360 gradi e un visore Cardboard e il gioco è fatto. L’innovativo viaggio prevede, per ora, quattro tappe – Venezia (dove l’iniziativa è stata presentata proprio ieri), Siena, Roma e Palermo – alla scoperta dei luoghi e del patrimonio artistico e culturale italiano. Per intenderci, dai fuochi d’artificio per la Festa del Redentore, al Palio, fino all’Opera. L’appuntamento è all’Arsenale Nord di Venezia dal 19 al 21 maggio oppure su g.co/grandtour.
INTRODUZIONE
Il benvenuto in Laguna arriva direttamente dalla voce di Luca Battistella, consigliere delegato dal sindaco di Venezia per innovazione e smart city, che ha detto: “Per capire l’arte italiana è giusto partire da Venezia, qui ci sono mille anni di storia. Per noi è un onore ed è gratificante e stimolante”.
AMIT SOOD: “Vogliamo portare i bambini in giro per il mondo attraverso la realtà virtuale”.
Sul palco arriva poi Amit Sood, founder and director Google Arts & Culture che entusiasta spiega: “Perché ho fondato Arts & Culture? Per capire come Google possa collaborare e contribuire alla divulgazione culturale. Vogliamo permettere ai bambini di conoscere le bellezze del mondo attraverso la realtà virtuale. Viviamo in un’epoca di forte contaminazione tra reale e digitale e crediamo che la tecnologia possa svolgere un ruolo positivo per riscoprire alcuni dei tesori dell’arte, della cultura e dell’innovazione”. Che permette di scrutare nel dettaglio quadri, affreschi, musei e panorami mozzafiato e, allo stesso tempo, di stare a casa comodi sul divano. Quello che Sood ha poi sottolineato è che per far conoscere la cultura non basta un semplice database in cui si racchiudono cose “servono infatti persone, storie e curatori che sappiano mettere insieme il consumo culturale e lo strumento on line, veloce ed efficace”. Un ringraziamento particolare va ai partner che hanno permesso la realizzazione dell’ambizioso progetto. “Non è smanceria – ha concluso il fondatore di Google Arts & Culture – ma davvero si sono spesi per riuscire a fare quello che abbiamo fatto”. Il riferimento è al Comitato giovani della Commissione italiana per l’Unesco, alla Fondazione Musei Civici di Venezia, all’Accademia dei Fisiocritici e al Consorzio per la Tutela del Palio di Siena, all’Outdoor Project a Roma, e al Teatro Massimo a Palermo che hanno curato i contenuti e le storie delle mostre digitali.
VACCARONO: “Il potenziale per il nostro Paese e le nostre imprese è enorme”
“È il bello italiano a farla da padrone” ha detto poi Fabio Vaccarono, managing director Google Italy “che diventa ancora più bello grazie alla tecnologia e all’innovazione”. E ancora: “I viaggiatori del passato visitando il nostro Paese scoprivano una ricchezza fatta di arte, e cultura ma anche di artigianato e saper fare. Oggi questo è ancora più vero grazie alle opportunità aperte dal web. Il potenziale per il nostro Paese e le nostre imprese è enorme. Chiunque grazie a Internet oggi ha la possibilità di raggiungere il suo pubblico e per questo, come Google, ci siamo impegnati, investendo in momenti di incontro e workshop formativi, per rendere le competenze digitali davvero alla portata di tutti.”
CONCLUSIONI
Il dibattito finale è tutto dedicato ai principali partner del progetto. Gian Michele Gambato, vicepresidente della CCIAA Delta Lagunare ha spiegato: “Il progetto Grand Tour d’Italia rispecchia in pieno la mission della Camera di Commercio Venezia Rovigo Delta Lagunare, che è quella di mettere insieme il mondo della tradizione con quello dell’innovazione, valorizzarli e dare vita a un processo virtuoso di collaborazione”. Gli fa eco Paolo Petrocelli, presidente Comitato Giovani della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO che ha raccontato il loro impegno all’interno del progetto: “Ci siamo messi al lavoro in prima persona per il progetto Google Grand Tour d’Italia perché siamo convinti che metta insieme molti dei punti su cui, come Comitato Giovani della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, ci stiamo impegnando con energia e passione da più di un anno. L’innovazione, la comunicazione del patrimonio culturale italiano e la trasmissione alla generazione nativa digitale, ma anche la fruibilità e l’accessibilità di tesori e ricchezze che rendono il nostro un contesto culturale tra i più preziosi al mondo sono i nostri obiettivi condivisi in questa fruttuosa collaborazione“.
Infine, la parola va a Mattia Agnetti, segretario organizzativo, Fondazione Musei Civici di Venezia che ha concluso: “Le istituzioni museali hanno il dovere di garantire la più ampia accessibilità all’immenso patrimonio storico e culturale nonché sperimentarne le più diverse forme di disseminazione e divulgazione al pubblico. A distanza di tre anni dal debutto della Fondazione Musei Civici di Venezia su Google Arts & Culture, i musei della nostra rete riconfermano dunque l’attenzione alla valorizzazione delle proprie collezioni attraverso la partecipazione al progetto Grand Tour d ‘Italia. Con quest’iniziativa alcune delle opere delle collezioni di Ca’ Rezzonico e Museo Correr prendono vita attraverso la tecnologia, sottolineando la rilevanza sempre attuale dei tesori del passato“.