Andrea Goldstein, managing director di Nomisma, commenta la pubblicazione dei primi dati Istat sul Pil del primo trimestre del 2017, in crescita dello 0,2% nei confronti del trimestre precedente, e dello 0,8% rispetto al primo trimestre del 2016
L’economia italiana è ancora in difficoltà e la luce della ripresa su basi solide e ampie è sempre distante. Sono risultati modesti, da tutti i punti di vista. In termini congiunturali, la crescita è molto inferiore rispetto alla Germania, e tiene appena il livello di altri importanti partner commerciali dell’Italia, dove le recenti e importanti scadenze politiche hanno consigliato prudenza agli agenti economici.
I RAFFRONTI TENDENZIALI
In termini tendenziali, il divario è ancora più marcato – in particolare con la Germania, cresciuta dell’1,7%. E non va dimenticato che a maggio 2016 le prospettive apparivano più rosee: l’anno scorso, nel primo trimestre il PIL è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1% nei confronti del primo trimestre del 2015.
I SEGNALI INCORAGGIANTI
Ci sono però anche segnali incoraggianti: la componente nazionale della domanda sta riprendendo un po’ di smalto e che anche i servizi, sul lato dell’offerta, riacquistano tonicità.