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Tutti i prossimi passi della Fed (secondo la Fed)

Yellen

I verbali della riunione del Fomc di inizio maggio, come atteso, indicano la strada per i due strumenti di politica monetaria, tassi e bilancio.

DOSSIER TASSI

Sui tassi, “la maggioranza dei partecipanti giudicava che se l’informazione economica sarà circa in linea con le loro aspettative, presto sarebbe appropriato per il comitato fare un altro passo”. Anche a gennaio si era usato il termine “presto” nelle indicazioni per il successivo rialzo, che poi era stato attuato a marzo. Il consenso per un rialzo ravvicinato è diffuso, con un chiaro segnale per giugno.

QUESTIONE BILANCIO

Per quanto riguarda il bilancio, lo staff ha presentato una proposta di riduzione degli acquisti graduale e trasparente, su cui “quasi tutti” i partecipanti erano d’accordo. Secondo questa proposta, il Comitato annuncerebbe un sentiero di limiti gradualmente crescenti per l’ammontare di Treasury e MBS che verrebbero lasciati scadere ogni mese, con l’indicazione di reinvestire solo l’ammontare in eccesso di tali limiti. Con l’aumentare dei limiti, i reinvestimenti verrebbero ridotti, aumentando di conseguenza la variazione del portafoglio della Fed. Nel piano, i limiti inizialmente sarebbero fissati a livelli “bassi”, e successivamente alzati fino a raggiungere i livelli “definitivi”, da mantenere fino alla normalizzazione del bilancio, senza ulteriori annunci. La proposta soddisfa i requisiti di gradualità e trasparenza ritenuti essenziali per minimizzare i rischi di un nuovo taper tantrum. Il Comitato continuerà le discussioni sul tema del bilancio anche alla riunione di giugno: un tassello importante manca ancora dal quadro, cioè la dimensione finale del bilancio e le indicazioni sul livello desiderato delle riserve in eccesso.

LA TEMPISTICA DELLA FED

In conclusione, i verbali hanno dato conferme della volontà di proseguire il processo di rimozione graduale dello stimolo, e di preparare con largo anticipo la fase di normalizzazione del bilancio. Manteniamo la previsione di un rialzo dei tassi a giugno, seguito da un altro a settembre e poi da una fase di pausa dedicata alla preparazione della riduzione dei reinvestimenti.



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