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Un giovane di 18 anni è morto negli scontri scoppiati a Caracas durante la protesta contro il presidente Nicolas Maduro del 3 maggio. Il progetto di convocare un’Assemblea costituente è considerato dall’opposizione come una manovra per rinviare le elezioni e rimanere al potere.
Il giovane, musicista dell’Orchestra Sinfonica Giovanile famosa in tutto il mondo come “Il Sistema” (di cui hanno fatto parte Gustavo Dudamel e José Antonio Abreu) è la vittima numero 32 nell’ultimo mese di proteste contro il governo. Sono in programma nuove marce in diversi centri universitari: “Ogni università guiderà una manifestazione per chiedere democrazia e libertà”, ha annunciato Daniel Ascanio, rappresentante del movimento studentesco dell’Università Simon Bolivar di Caracas.
Il 18enne è rimasto ucciso in circostanze ancora poco chiare, secondo la procura. Le forze dell’ordine sono intervenute per disperdere una marcia nel quartiere Las Mercedes, nell’est della capitale, usando gas lacrimogeni e idranti contro diversi gruppi di giovani, alcuni incappucciati, che lanciavano pietre e bottiglie molotov. Diverse le persone rimaste ferite, tra cui due deputati dell’opposizione.
Per il governo italiano serve “un piano di rafforzamento” dell’assistenza ai circa “150.000 italiani che vivono in Venezuela, con l’integrazione di un milione di euro” in aiuti, tra cui “generi di prima necessità e medicinali” (qui il racconto di Formiche.net sull’odissea per trovare farmaci in Venezuela). Il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, davanti alle Commissioni Estere riunite di Camera e Senato, ha auspicato di “trovare una migliore collaborazione delle autorità che finora hanno negato l’esistenza di problemi”.
“Le violenze non rappresentano mai una risposta alle legittime istanze della popolazione – ha detto il ministro – . L’evoluzione della situazione nel Paese resta incerta. La crisi deve essere risolta nel rispetto dei diritti umani, inclusi i diritti politici e civili dell’opposizione”.
Ecco il video del presidente Nicolás Maduro che balla la salsa, in rete unificata, mentre le forze dell’ordine reprimono la manifestazione