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Cosa si è detto al Meeting for the Family di Rinnovamento dello Spirito

Una Basilica piena di fedeli in festa, provenienti da tutti i continenti, con le mani alzate per la preghiera comunitaria e circondati da canti di giubilo. È iniziato così il “Meeting for the Family” promosso dal Rinnovamento dello Spirito, movimento ecclesiale cattolico inserito nella corrente del Rinnovamento carismatico, nella serata di ieri giovedì 1 giugno nella Basilica di Santa Maria in Trastevere a Roma. L’evento si inserisce nel programma del Giubileo del Rinnovamento, previsto a Roma dal 31 maggio al 4 giugno, ed è dedicato in particolare al tema della famiglia.

Durante l’incontro, oltre alle testimonianze di coppie provenienti da vari Paesi, si è infatti discusso dell’esortazione apostolica di Papa Francesco Amoris Laetitia, attraverso gli interventi prima di Salvatore Martinez, presidente nazionale RnS e della Fondazione vaticana “Centro internazionale Famiglia di Nazareth”, e poi di mons. Pierangelo Sequeri, preside del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per gli studi su matrimonio e famiglia. La cui relazione, centrata su tre particolari passi del testo di Francesco sull’amore nella famiglia (nn. 126. 165. 200), si è intitolata “Avere cura della gioia dell’amore. L’amore dà sempre vita. Annunziare il Vangelo della famiglia oggi”.

“La bellezza di questo testo è la sua grandezza di visione, sulla gioia cioè dell’amore che riguarda la famiglia, ma anche la Chiesa e il mondo”, ha detto mons. Sequeri durante la seduta. “Nel nostro mondo l’idea di amore e di lavoro si sono separate troppo, sono così lontane che non si conoscono più. E così vengono al mondo lavori che non portano né gioia, né vita, spirito, anima, niente. Lavori senza amore, per disperazione e costrizione, che servono a qualcos’altro ma non alla soddisfazione degli uomini, che vogliono amore nella loro vita”, ha continuato il prelato.

“Lo spirito invece rende lieve il lavoro, frizzante, ogni giorno nuovo, e insegna idee per arricchire la casa, il quartiere, la città e la vita di popoli e famiglie, ogni giorno, con qualcosa di ben fatto”. Per questo, “nell’amore che fa nascere la vita risplende sempre il principio divino di tutte le cose”, mentre “in chi si occupa solo di sé stesso Dio, purtroppo, non c’è”. Al contrario, “quando la Chiesa assomiglia a una famiglia di famiglie ci guadagna, diventa bella ed è capace di costruire legami” che “si distribuiscono dovunque nel corpo sociale, anche dove la famiglia non c’è più”. Anche “nelle nostre società burocratiche, che hanno tante risorse ma pochissimi legami di amore per vivere”.

“Noi siamo un popolo della gioia, dei carismi, della vita, che la custodisce e la diffonde come si fa in una famiglia” ha affermato Salvatore Martinez. “Dove c’è posto per tutti”, anche per chi “famiglie non ha”. Amoris Laetitia è perciò, ha proseguito Martinez, “uno sguardo giusto, veritiero, profondo, nel cammino delle famiglie. Noi come movimenti abbiamo una grande responsabilità per la fiducia riposta in noi. Dobbiamo diventare carismatici davanti ai nostri figli e alle nostre famiglie”. E ad esempio “in Medio Oriente rimango spesso commosso dalle nostre famiglie cristiane, che conoscono il martirio, abbandonano le loro case e le loro terre dopo aver visto i loro figli uccisi”.

Domani 3 maggio ci sarà la veglia ecumenica di Pentecoste al Circo Massimo, per festeggiare i cinquant’anni del Giubileo carismatico, a cui è prevista la partecipazione di 30 mila persone, tra cattolici, evangelici, pentecostali, e a cui prenderà parte anche il Papa, che arriverà alle 18 per presiedere la preghiera ecumenica. Nel messaggio inviato al Rns Francesco ha infatti scritto: “Siete un prezioso strumento dello spirito per camminare con gli altri fratelli cristiani uniti nella preghiera e nel lavoro per i bisognosi, camminando insieme alla mensa dell’Eucaristia, come ho detto in Egitto, quando abbiamo pregato con il Papa Tawadros”. Invitandoli infine alla fedeltà al Vangelo, a “Gesù stesso che chiede al Padre la nostra unità”.



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