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Come il cloud ci cambia la vita

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Nel 1986 il Cnuce (Centro nazionale universitario di calcolo elettronico) realizzò la prima connessione italiana alla Rete globale. L’idea di una Rete informatica che permettesse a utenti di differenti computer di comunicare tra loro divenne realtà. Poi negli anni 90 è nato il world wide web. Si afferma in maniera dirompente tra gli individui e nelle imprese, pubbliche e private. Si toccano con mano i vantaggi: abilita la collaborazione e la creatività.

Alla base di quest’innovazione, la disponibilità di una tecnologia come il TCP/IP e la volontà di collaborare in modo aperto. Senza queste premesse non ci sarebbe stato Internet: non avremmo avuto la banca online, il commercio elettronico né tanto meno il mondo come lo conosciamo oggi.

Nel tempo, la tecnologia è diventata sempre più disponibile e accessibile e si sono diffusi anche tanti nuovi dispositivi che ne permettono l’utilizzo in modo semplice e capillare. I sistemi permettono la valorizzazione di enormi quantità di dati, che crescono in maniera esponenziale.

Ora siamo in una nuova era, quella del cloud e del cognitive computing. Oggi, nella trasformazione digitale del Paese, la tecnologia di base è il Sistema operativo del Paese che il team per la trasformazione digitale sta portando alla luce. Si tratta di una serie di componenti fondamentali sui quali costruire servizi più semplici ed efficaci tra i cittadini, le imprese e la Pubblica amministrazione attraverso prodotti digitali innovativi.

Le analogie tra la tecnologia di Internet e il Sistema operativo del Paese sono molteplici, entrambi sono i presupposti per una trasformazione radicale, che richiede visione, coinvolgimento, apertura. Su questi punti il posizionamento di IBM è in linea con gli obiettivi del team per la trasformazione digitale. Visione: il cloud è l’ambiente del Sistema operativo del Paese, in grado di abilitare lo sviluppo digitale degli ecosistemi pubblici. Coinvolgimento, ovvero open innovation, lavorare in comunità con gli sviluppatori per pensare, realizzare e condividere gli elementi del Sistema operativo del Paese. Apertura: far leva sull’open source e sugli open standard per creare applicazioni portabili, interoperabili, realizzate con l’approccio agile delle comunità degli sviluppatori.


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