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I Giovani Imprenditori del G20 puntano su formazione e sistema fiscale

Nicola Altobelli
Nicola Altobelli

Quest’anno ho partecipato a tutti i lavori del B20, il business forum delle “Confindustrie” dei Paesi del G20 ma non sono riuscito a partecipare (con mio profondo rammarico) al G20 dei giovani imprenditori che si è svolto a Berlino la settimana scorsa.
Un bell’appuntamento per la qualità dei lavori, del dibattito e soprattutto dei partecipanti. La delegazione italiana, negli ultimi anni grazie agli sforzi di Luca Donelli e Nicola Altobelli, è sempre più numerosa e ne fanno parte alcuni tra i più brillanti imprenditori under 40 italiani.
Il Final Communiqué di Berlino che segue queste mie poche righe esorta i governi dei paesi G20 ad intraprendere un’azione definitiva e puntuale per aiutare i giovani imprenditori a rispondere alle opportunità e alle sfide della digitalizzazione, puntando a soluzioni condivise per problemi comuni, piuttosto che al pericoloso ritorno a soluzioni isolazioniste o nazionaliste.

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L’organizzazione che rappresenta i giovani imprenditori dei paesi G20, ha invitato i leader politici a rivedere le proprie priorità, partendo proprio dalla necessità di rivedere e adeguare il sistema formativo per assicurare alle nuove generazioni una preparazione adeguata per affrontare le sfide del mondo digitale. La G20 Young Entrepreneurs’ Alliance (G20YEA) esprime infatti profonda preoccupazione per il divario tra la domanda e l’offerta di risorse umane qualificate e pronte a gestire le nuove tecnologie, la formazione in campo scientifico e tecnologico (STEM) e più in generale la voglia e la capacità di fare impresa.
“Il rapido processo di digitalizzazione richiede che i governi di tutto il mondo mettano in campo immediatamente nuove politiche”, ha dichiarato Carsten Lexa, appena nominato Presidente del Comitato Direttivo della G20 YEA. Rivolgendosi a più di 400 giovani imprenditori provenienti da tutto il mondo per la riunione annuale dell’Alleanza, Lexa ha aggiunto che “la digitalizzazione investe le attività produttive in tutto il mondo. Per garantire la crescita e la creazione di nuovi posti di lavoro, i giovani imprenditori hanno bisogno di un quadro politico stabile che sostenga una transizione verso nuove forme di imprenditorialità. Abbiamo bisogno che i governi del G20 adottino misure proattive per affrontare le sfide di un mondo sempre più interconnesso”.
La maggior parte delle economie mondiali non dispone infatti del quadro legislativo adeguato a sostenere una così rapida trasformazione dell’economia. I 400 delegati convenuti a Berlino da tutto il mondo, si sono concentrati sull’analisi di quattro principali trend digitali: Internet of Things, Digital Platforms, Big Data and Augmented/Virtual Reality, anche grazie all’ausilio degli studi prodotti da Accenture e EY, oltre che dalle esperienze e casi di successo di imprese globali tra cui Fosun, Hauck & Aufhäuser, Fosun Foundation e JCI. Particolarmente stimolante, è stato poi l’intervento del futurologo Matthias Horx,che ha spinto la platea a immaginare un mondo digitalizzato che dopo il 2040 ritorni a una sorta di umanesimo post digitale in cui i device saranno sempre più integrati con l’uomo. Il summit ormai alla sua ottava edizione, ha visto anche i saluti del primo ministro canadese Justin Tredoux, che ci ha tenuto a inviare un video messaggio, oltre che all’intervento particolarmente ispirato del Ministro Tedesco per gli affari economici e l’energia Ms. Brigitte Zypries.

“Abbiamo avviato ormai da anni una solida collaborazione con i nostri knowledge partner Accenture e EY per sviluppare una tabella di marcia per aiutare le economie di tutto il mondo ad affrontare le problematiche più urgenti”, ha detto Lexa. Nel Final Communiqué dell’Alleanza, sottoscritto dai leader dei Giovani Imprenditori intervenuti, è stato richiesto un immediato intervento da parte dei Capi di Stato e di Governo per favorire la crescita (scale-up) delle PMI attraverso la predisposizione di specifici incentivi fiscali, adottando ad esempio misure progressive, come una categoria fiscale ad hoc per i giovani imprenditori che operano in settori strategici dell’innovazione e dell’imprenditorialità sociale.
“Come Giovani Imprenditori abbiamo espresso in maniera compatta quelle che per noi sono le priorità dell’impresa di oggi, sottolineando che formazione, sostegno alle PMI e mobilità internazionale sono dei driver imprescindibili per la crescita dell’imprenditoria giovanile non solo italiana, ma anche internazionale”, afferma Alessio Rossi Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, rimarcando l’ottimo lavoro svolto della numerosa delegazione italiana. Sono 38 infatti i delegati dei Giovani Imprenditori che hanno preso parte al Summit guidati al presidente di delegazione Nicola Altobelli e dalla sherpa Francesca Morandi. “Sappiamo che la sfida più grande per le nostre PMI è riuscire a sfruttare le opportunità della digitalizzazione”, continua Rossi, “la chiave è fare sistema, lavorare insieme governo e associazioni per la crescita e la competitività della nostra economia”.
Il lavoro dei Giovani Imprenditori continuerà nella diffusione dell’importanza delle priorità individuate, avviando un’azione di sensibilizzazione verso i capi di stato e i ministri competenti. “Nelle prossime settimane saremo impegnati in una serie di incontri con i ministeri competenti” ha dichiarato il Vice Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Nicola Altobelli. “La prima copia del Final Communiquè firmata è stata già consegnata di persona all’Ambasciatore italiano in Germania s.e. Pietro Benassi, che ha accolto l’intera delegazione italiana con vivo e profondo interesse”.


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