Uno dei più prestigiosi marchi del lusso italiano, ma anche un lungo elenco di alberghi di extra-lusso, fino a compagnie aeree, villaggi turistici e anche ospedali, l’elenco degli investimenti del Qatar in Italia si allunga di anno in anno. Certo, è difficile stabilire se e come le posizioni dei paesi arabi nei confronti del Qatar avranno un riflesso sugli investimenti nel mondo e quindi anche su quelli italiani. Di sicuro quello che si può constatare è che la famiglia al-Thani (che governa il Paese fin dal 1850) negli ultimi cinque anni ha fatto shopping a mani basse in Italia. L’anno in cui è stata chiusa una delle operazioni più significative è stato il 2012, quando la Mayhoola for Investment, holding che fa capo direttamente alla famiglia al-Thani, ha acquistato Valentino Fashion Group per oltre 700 milioni. La moda e il lusso sono da sempre nel mirino degli investimenti della Qatar Investment Authority (Qia), un colosso il cui patrimonio stimato è di 335 miliardi di dollari.
Nel Belpaese tra gli asset preferiti su cui far confluire gli investimenti figurano gli hotel extra-lusso: dal Four Season di Firenze, che si trova nel Palazzo della Gherardesca, acquistato per circa 150 milioni al Baglioni (sempre a Firenze). Ci sono poi l’hotel Gallia di Milano, il Westin Excelsior. il Grand Hotel St Regis e l’Aleph Hotel Boscolo di Roma e infine Palazzo Gritti a Venezia. Se invece si parla non di hotel ma di mercato immobiliare in genere, il Qatar nel 2015 è stato protagonista della più grande operazione di real estate dell’anno (che infatti ha modificato tutte le classifiche sui volumi di investimento), ovvero l’acquisizione del progetto di sviluppo di Porta Nuova a Milano, per una cifra che non è mai stata rivelata nel dettaglio ma sicuramente superiore a 1 miliardo di euro. Il Qatar era entrato nell’equity del quartiere già due anni prima, rilevando prima il 40% del progetto (diventato 100% nel 2015) e oggi è tra gli investitori della quotata Coima Res, l’azienda che fa capo a Manfredi Catella. Per restare a Milano e ai rapporti con Coima, il fondo Qia ha anche acquistato per circa 100 milioni la sede del Credit Suisse (di cui è azionista) in Via Santa Margherita.
L’altra regione che ha visto la presenza massiccia degli investimenti qatarini è la Sardegna. Il primo grande investimento è stato effettuato nel 2012 dalla controllata Katara Hospitality (la stessa che ha effettuato la maggior parte degli acquisti di hotel) che ha acquisito dalla Colony del magnate Tom Barrack un pezzo importante della Costa Smeralda: quatro alberghi 5 stelle (Cala di Volpe, Romazzino, Pitrizza e Cervo Hotel) ma anche la marina e il cantiere di Porto Cervo e infine il Pevero Golf Club. Totale: oltre 600 milioni più ingenti costi di ristrutturazione. Più recente è invece l’interessamento al completamento del Mater di Olbia, un ospedale che dovrebbe essere completato nel 2018, la cui costruzione si era interrotta a causa del crack del San Raffaele di Milano. Infine, e questa è la transazione più recente, Qatar Airways ha rilevato dall’Aga Khan il 49% della compagnia aerea Meridiana, e ne prenderà in mano la gestione. Una moltitudine di investimenti che evidenziano come l’Italia sia stato uno dei target del Qatar, e forse non a caso il Paese arabo è stato a lungo considerato come possibile investitore di Mps. Anche se poi, è storia nota, non se n’è fatto nulla.
(Articolo pubblicato su MF/MilanoFinanza, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi)