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Le Reti che fanno correre la Lombardia

Dal Rapporto Lombardia – L’Economia della Regione e i rapporti tra le Amministrazioni territoriali e le Imprese dell’Osservatorio ORTI emerge con forza un dato che dovrebbe davvero far molto riflettere sull’importanza della presenza di una buona rete infrastrutturale per accompagnare lo sviluppo dei territori. Se infatti la Lombardia è considerata il motore d’Italia è certamente per una vocazione insita nel tessuto sociale a “fare impresa” ma lo è anche perché ha i binari sui quali far correre gli investimenti: dal sistema dei trasporti, alla banda larga, dalle reti idriche a quelle elettriche.

Il Rapporto presentato da I-Com lo scorso 5 giugno al #Tavololombardia fotografa un quadro infrastrutturale regionale che, se pure non sempre tocca i livelli più alti rispetto alle altre regioni in termini di capillarità delle Reti, ha di certo il vantaggio di essere piuttosto omogeneo e ordinato nel suo sviluppo.

Partiamo ad esempio dalla banda ultra larga: ad oggi la Lombardia risulta essere la regione con la più estesa rete di connessione ultra veloce a 100 Mbps (25%), ben al di sopra del dato nazionale. Anche in merito alla tecnologia 4G la Lombardia è la regione in assoluto meglio piazzata, poiché il dato di copertura rasenta il 100% (98,2% per la precisione).

Record anche per le reti energetiche: rispetto alle reti di trasmissione elettrica la Lombardia è la regione, in Settentrione, con la più alta intensità di rete, ben 163 metri per ogni kmq di superficie territoriale (quasi il triplo rispetto alle comunque molto performanti Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia). La Lombardia detiene al Nord due primati solo apparentemente in contrasto: è infatti prima per la produzione di energia elettrica da fonte tradizionale ma è anche la prima per produzione di energia da fonte rinnovabile. Esigenze industriali e produttive (e quindi bisogno di ricorrere a fonti di energia stabili) si combinano con crescente sensibilità e avvedutezza negli investimenti sul fronte energetico (installazioni di pannelli fotovoltaici sui tetti e sistemi di autoproduzione).

In Lombardia si guarda con interesse all’infrastrutturazione finalizzata alla ricarica dei veicoli elettrici. Anche in questo caso, pur avendo il settore ancora ampio potenziale di sviluppo, la Lombardia si sta mostrando molto attiva già da queste prime fasi.

Il settore idrico in Lombardia conta di importanti volumi per quanto riguarda l’immissione in rete – oltre 340 milioni di metri cubi – e di dati molto apprezzabili quando si parla di perdite idriche (solo il 14% in uno scenario davvero molto negativo a livello nazionale). Per quanto riguarda invece la presenza di impianti di depurazione, la Lombardia è terza (1.423 impianti) dopo Piemonte ed Emilia Romagna. Se si guarda agli investimenti, che nel settore idrico sono particolarmente bassi, si può notare come tra il 2012 e il 2015 i gestori che hanno impegnato maggiori risorse siano concentrati per il 92% nel Nord Italia, corrispondente a 37 gestori che servono complessivamente circa il 17% della popolazione nazionale.

Chiudiamo con uno sguardo sul sistema dei trasporti: la rete autostradale lombarda nel 2013, in termini relativi, risultava essere la meno estesa del Nord Italia. Prima, in proporzione al numero di autovetture immatricolate, la Valle d’Aosta. Sul fronte della rete ferroviaria invece si parla di una infrastruttura lunga 1.667 km, seconda in Nord Italia solo al Piemonte. Un importante risultato anche per il trasporto aereo, dove la Lombardia è seconda solo al Lazio per copertura del traffico aereo nazionale, sia in termini di passeggeri che di voli effettuati annualmente.

Si tratta quindi di un contesto che testimonia una grande, seppure sempre perfettibile, attenzione agli investimenti in infrastrutture che hanno permesso al sistema imprenditoriale e dei servizi lombardo di poter crescere contando su “strade” affidabili e bene articolate nel loro complesso.



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