Fastweb si è aggiudicata il primo posto nella graduatoria della gara per la fornitura dei braccialetti elettronici indetta dal ministero dell’Interno. Mentre le cronache riportano i problemi causati alla giustizia dalla scarsa disponibilità di questi dispositivi, pochi giorni fa sono state aperte le buste relative al nuovo bando, con base d’asta di 37 milioni, che prevede una fornitura di massimo 1.000 dispositivi al mese per 36 mesi prorogabili di altri 9 su richiesta del ministero (ma la stima complessiva comunque non supera i 10-12 mila apparecchi), oltre alla manutenzione di tutti i braccialetti attualmente in uso.
LA GARA
Alla gara erano state ammesse 3 società: Fastweb in tandem con Vitrociset, Engineering insieme a BT Italia e Telecom Italia. Quest’ultima, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, sarebbe risultata la migliore nella parte tecnica per mezzo punto rispetto al gruppo guidato da Alberto Calcagno (nella foto).
LA CONTESA FASTWEB-TIM
Fastweb però avrebbe fatto un’offerta nettamente più vantaggiosa dal punto di vista economico, così bassa da ricadere (in base al codice degli appalti) nella categoria delle offerte «anomale» e quindi da richiedere ulteriori verifiche. La classifica attuale, ricordano alcuni tecnici, è quindi da considerarsi provvisoria, ma in pole position per l’aggiudicazione c’è Fastweb (davanti a Engineering e Tim ) che però come detto nelle prossime settimane dovrà rispondere alle richieste della stazione appaltante.
LA TEMPISTICA
L’aggiudicazione definitiva, forse anche a causa della fretta generata dai fatti di cronaca, dovrebbe comunque arrivare nell’arco di un mese. Il tema dei braccialetti elettronici è da anni oggetto di polemiche e discussioni. La cronaca degli ultimi giorni ha riportato d’attualità la loro mancanza.
I PRECEDENTI
L’attuale appalto è stato concesso a Telecom il 31 dicembre 2011 e poi prolungato dal ministero fino al 31 dicembre 2018 e riguardava la fornitura di 2 mila braccialetti elettronici nel quadro di un appalto complessivo di valore superiore a 500 milioni. Con la legge 10/2014 di conversione del decreto Svuota-carceri è stato però modificato l’articolo 275-bis del codice di procedura penale, e si è disposto il ricorso allo strumento elettronico come regola generale, salvo i casi in cui il magistrato non lo ritenesse necessario. Una modifica che di fatto ha aumentato l’utilizzo del braccialetto e le richieste, rendendo così insufficienti i 2.000 braccialetti forniti da Telecom.
IL NUOVO BANDO
Per questo lo scorso dicembre il ministero dell’Interno ha indetto un nuovo bando di gara con normativa europea (con aggiudicazione sulla base del criterio dell’offerta più vantaggiosa) che prevede appunto la fornitura di 10-12 mila dispositivi. Una gara il cui esito è atteso con trepidazione dal mondo della giustizia. I braccialetti forniti da Fastweb, da quanto risulta, sarebbero diversi da quelli attualmente in uso, prodotti da un’altra azienda con altra tecnologia e forse anche questo sta alla base del punteggio leggermente più alto ottenuto da Telecom nella parte tecnica. In ogni caso, qualora dovesse aggiudicarsi la gara in via definitiva, Fastweb dovrebbe farsi carico della manutenzione e della gestione di tutto il parco braccialetti in esercizio.
(Articolo pubblicato su MF/Milano Finanza, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi)