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Macron populista per nulla europeista

Ma c’era veramente qualcuno che credeva nell’astro nascente Macron per rimettere l’Europa in carreggiata? C’era qualcuno che credeva veramente fosse un’europeista convinto?

Ebbene, forse sono tra i pochi che mesi fa accolse la sua vittoria con freddezza valutandola solo come conseguenza diretta dell’aver avuto come opzione o lui o il male, ossia Marine Le Pen. Ma avevo spiegato in diverse occasioni e tramite diversi mezzi, che Macron non era né europeista né una speranza. Era semplicemente il meno peggio del momento.

Ora, dopo le dichiarazioni della Francia contro i migranti. Emerge il suo volto nazionalista e antieuropeo. Sì, antierueopo. Poichè alla base dell’Unione c’è il concetto della solidarietà. E quando questo viene ignorato, o peggio ancora leso, è evidente che viene meno il senso stesso dello stare insieme.

Quel che dispiace, è aver visto gente anche del mio partito, a partire da Matteo Renzi, sbracciarsi dall’entusiasmo per questo europeista giovane espressione di un liberismo assai vecchio. E quante critiche per l’intervista che ho rilasciato al Fatto Quotidiano durante le elezioni francesi, ripresa anche da Liberation.

E certo anche gente come Sigmar Gabriel non si è fatto mancare un po’ di ubriacatura macroniana il giorno in cui Martin Schulz veniva eletto col 100% dei voti delle delegate e dei delegati.

Insomma, era quasi una scena da telefim anni 80 con le groupie che si gettano ai piedi delle rock-star. Imbarazzante e assurdo.

Adesso che si fa? Spero smetteranno di idolatrare Macron e soprattutto di considerarlo anche solo minimamente un esempio da seguire. Senza dubbio non per le forze della socialdemocrazia europea. Pena l’estinzione.



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