La Habana o Mosca? Quale sarà il prossimo destino di Nicolás Maduro? Secondo alcune indiscrezioni, a Caracas si parla di un’uscita istituzionale alla crisi del Paese. Ma la condizione principale è trovare una nuova casa alla famiglia presidenziale, fuori dal territorio venezuelano.
I DIALOGHI TRA TRUMP E PUTIN
Tra tutti gli argomenti trattati durante il secondo incontro riservato, il presidente americano Donald Trump avrebbe parlato anche del Venezuela con l’omologo russo Vladimir Putin al vertice del G20 ad Amburgo. Trump avrebbe approvato l’ipotesi dell’esilio di Maduro a Mosca con la moglie Cilia Flores (anche lei dirigente e deputata del Partito Socialista Unico del Venezuela), ma vorrebbe poter processare negli Stati Uniti una figura di spicco del chavismo: Tareck El Aissami. Secondo il sito Business Insider, l’attuale vicepresidente del Venezuela è indagato negli Usa per narcotraffico e si sospetta che abbia legami con cellule terroristiche in Medio Oriente e con l’organizzazione Hezbollah. Putin e Maduro hanno sostenuto una conversazione telefonica il 10 luglio. Non si conoscono però i contenuti della conversazione.
UNA STRATEGIA DIPLOMATICA PER IL VENEZUELA
L’uscita negoziata al regime di Maduro, quindi, avrebbe il sostegno della comunità internazionale. Il quotidiano britannico Financial Times sostiene che per contribuire alla fine della crisi del Paese sudamericano sarebbe in atto una strategia diplomatica che conta con l’appoggio non solo di Trump e Putin, ma anche di tutti i leader della regione latinoamericana. Il presidente argentino Mauricio Macri, il presidente messicano Enrique Peña Nieto e il presidente colombiano Juan Manuel Santos sono impegnati con le parti in questo dialogo.
IL VIAGGIO DI SANTOS A LA HABANA
Santos è volato a La Habana il 17 luglio per incontrare il presidente Raúl Castro. L’agenda ufficiale è stata il rinnovamento dei rapporti tra Cuba e Cuba, ma ufficiosamente si parla anche di una mediazione di Santos per valutare l’opzione di un esilio di Maduro sull’isola. Il Financial Times sostiene che “il presidente colombiano spera di convincere La Habana ad appoggiare una strategia diplomatica regionale per frenare la crisi in Venezuela. […] Santos è l’unico che conosce bene Maduro, è ben visto dall’opposizione in Venezuela, conosce Raúl Castro e ha rapporti anche con Donald Trump”. Per il quotidiano britannico, un indizio del successo di questa strategia diplomatica sarebbe la cancellazione dell’Assemblea Costituente convocata da Maduro per il 30 luglio.
I SOSPETTI DI MAURICIO MACRI
Non tutti però ci credono fino in fondo. Secondo il quotidiano argentino El Clarín, Macri non si fida del piano del Gruppo degli Amici e avrebbe detto al presidente del Cile Michelle Bachelet che “non crede in queste negoziazioni perché il regime di Maduro non rispetterà i patti. La polarizzazione in Venezuela rende impossibile qualsiasi consenso”.