A Udine, su iniziativa della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane e della locale Università guidata dal Rettore Alberto De Toni, si è svolto il “G7 University” che ha avuto come motto “Education for all” e che ha visto la partecipazione di oltre cento rettori di decine di Paesi del mondo e la presenza del Ministro Valeria Fedeli. All’iniziativa ha partecipato anche il direttore del Master in Intelligence dell’Università della Calabria Mario Caligiuri intervenendo alla tavola rotonda “Education and sustainibility”.
Riportiamo le parti più significative del suo contributo.
Un mondo più sostenibile è prima di tutto un mondo più sicuro. Appunto per questo l’intelligence può rappresentare una disciplina fondamentale per il futuro. Un’educazione per tutti significa creare le condizioni per realizzarla in un mondo connesso dalle tecnologie. Le tecnologie però accentuano anche le diseguaglianze. Un mondo più sostenibile deve prestare attenzione alla media education poiché metà della popolazione mondiale è collegata a internet e gran parte dell’economia del pianeta dipende da internet.
La Rete oggi è un grande campo di battaglia delle guerre economiche e culturali, combattute attraverso l’informazione e la disinformazione. Questo aspetto fondamentare deve essere discusso e incluso insieme alla demografia, al clima, all’immigrazione, alle risorse idriche alimentarli ed energetiche ed altro. Un mondo più sostenibile è prima di tutto un mondo più sicuro poiché la premessa della vita sociale e dello sviluppo economico è rappresentata dalla sicurezza. Sia per utilizzare al meglio Internet e sia per rendere il mondo più sicuro la disciplina dell’intelligence è fondamentale. L’intelligence non è una materia esclusiva dei servizi segreti o delle multinazionali ma è un metodo di raccolta e selezione delle informazioni indispensabile per tutti: ai cittadini per non essere condizionati dai media; alle imprese per concorrere nella globalizzazione; agli Stati per garantire i benessere e la sicurezza dei propri abitanti, di fronte alle emergenze del terrorismo islamico e delle mafie. Le università dovrebbero sviluppare le professioni della sicurezza e della selezione delle informazioni. In tale quadro bisogna concentrarsi sull’importanza dello studio dell’intelligence che è alla base delle professioni del futuro come i data scientist, ormai tra le più promettenti al mondo.
E’ proprio attraverso l’intelligence si può fronteggiare sia la post-verità, che rende indistinguibile il vero dal falso, che le fake news, che distorcono la realtà, poiché la comprensione dei contenuti dei media rappresenta un’emergenza planetaria. L’Intelligence è indispensabile per sapere discernere e utilizzare le informazioni e quindi è una disciplina da insegnare a tutti. In questo modo, l’intelligence potrebbe essere alla base della sostenibilità di un vivere civile fondato sulla pace e sul rispetto delle diversità è orientato all’integrazione. Lo studio dell’intelligence può quindi essere utile per rendere il mondo più sostenibile. Anche questo ambito può collegarsi con le analisi di Edgar Morin, che invita all’educazione planetaria e a una riforma del pensiero perché le università devono posizionarsi al bordo del caos per cogliere e anticipare i tempi nuovi.