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Va in scena in Umbria “Cinema e inconscio”

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Dal voyerismo de “La finestra sul cortile” agli elementi onirici di “8½”, dal rapporto padre-figlia di “Adèle H., una storia d’amore”, alla violenza gratuita di “Arancia Meccanica”, fino ai più moderni “Inception”, che affronta le dinamiche della psiche durante il sogno, all’uomo d’affari dipendente dal sesso di “Shame”. La psicanalisi e la settima arte hanno attraversato il Novecento confluendo incessantemente l’una nell’altra. Due discipline gemelle, profondamente intrecciate sin dalla loro nascita (contemporanea, alla fine dell’Ottocento).

Delle reciproche influenze fra “la fabbrica dei sogni” e “l’interpretazione dei sogni”, si parlerà da domani a Lizori, in Umbria, in occasione della tavola rotonda “Cinema e inconscio” con la partecipazione di Paolo Crepet, (nella foto) psichiatra, e di numerosi personaggi del mondo dell’arte e del cinema.

La psicoanalisi e i temi strettamente attinenti alla cura vengono affrontati in molte pellicole, talvolta esplicitamente come nelle varie trasposizioni cinematografiche delle biografie di Freud e Jung o in storie come “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, talvolta invece, riferimenti e richiami vengono incastonati sapientemente da sceneggiatori o registi appassionati della disciplina come Federico Fellini. Ma in che modo l’arte cinematografica centra il suo obiettivo? Quando diventa uno specchio potente delle emozioni, utile allo spettatore per analizzare se stesso? Perchè il metalinguaggio del cinema percorre un cammino privilegiato, unico rispetto alle altre espressioni artistiche, verso la dimensione più nascosta dell’animo umano?

Questi i temi al centro della tavola rotonda che si svolgerà oggi, 20 luglio, alle 16 a Lizori (borgo medievale nel cuore dell’Umbria), promossa dalla Fondazione di Ricerca Scientifica ed Umanistica Antonio Meneghetti, con il patrocinio del Senato della Repubblica, della Regione Umbria, della Città di Assisi e del Comune di Campello sul Clitunno. La tavola rotonda sul tema “Cinema e inconscio” sarà presieduta da Paolo Crepet, psichiatra e sociologo di fama internazionale e vedrà tra i relatori Stefano Mainetti, autore di numerose colonne sonore; Elisabetta Pellini, attrice cinematografica e televisiva, nonché sceneggiatrice e produttrice del corto “Anatomia di un amore”; Ludovica Lirosi, attrice, regista e produttrice del corto “Il tre”; Umberto Carteni, regista cinematografico e pubblicitario e il filosofo Paolo Bianchi. Ad accogliere gli ospiti saranno Ermanno Tedeschi, critico, curatore d’arte e consulente artistico della Fondazione di ricerca scientifica ed umanistica Antonio Meneghetti e Pamela Bernabei, presidente della Fondazione.

La tavola rotonda apre tre giorni di vivaci incontri e conferenze (fino al 23 luglio), un confronto multi-disciplinare e multi-culturale per sondare e proporre diverse chiavi di analisi psicologica del linguaggio cinematografico: dalla sceneggiatura alla fotografia, dalle immagini alle suggestioni musicali, ovvero tutto quello che, agendo sull’inconscio, attiva emozioni. Chiuderà la giornata il concerto della Banda dell’Esercito Italiano, che per l’occasione, oltre a brani di Verdi e Puccini, eseguirà le colonne sonore più celebri di Nicola Piovani, Ennio Morricone e Astor Piazzolla.


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