A Siena, nel complesso monumentale di Santa Maria della Scala, si attende l’evento più importante dell’anno, la mostra su Ambrogio Lorenzetti (dal prossimo 22 ottobre fino al 21 gennaio 2018), preparata nel corso degli ultimi due anni e iniziata con l’operazione “Dentro il Restauro”, finanziata dal Mibact, che ha consentito il restauro di alcuni capolavori del pittore senese trecentesco, fra cui il ciclo di affreschi nella basilica di San Francesco, il grandioso ciclo di Montesiepi e la Maestà di Sant’Agostino. Sarà un’esposizione particolare quella dedicata a Lorenzetti, artista dall’incontenibile creatività che ha rinnovato profondamente la pittura occidentale. Un innovatore della concezione stessa dei dipinti d’altare e un gigante nelle pitture delle storie sacre, ma anche il narratore che ha allargato lo sguardo alla re-invezione del paesaggio e della pittura d’ambiente.
Grazie a una serie di prestiti importanti (Louvre, National Gallery, Gallerie degli Uffizi, Musei Vaticani, Yale), l’esposizione racconterà la sua vicenda artistica, facendo convergere a Santa Maria della Scala, dipinti che, in massima parte, furono prodotti per cittadini senesi e per chiese della città. La mostra, che gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, del Patrocinio del Mibact e della Regione Toscana, è curata da Alessandro Bagnoli, Roberto Bartalini e Max Seidel, autori anche del corposo volume che accompagnerà l’esposizione e che più che un catalogo si presenterà come un’opera di lettura innovativa dell’opera di Lorenzetti. Gli allestimenti della mostra sono stati affidati allo Studio Guicciardini&Magni, già autori di numerosi allestimenti museali fra cui il Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, il Museo Galileo, il Museo Nazionale di Oslo, il Gülhane Museum di Instanbul.
Il 2017, dichiara Daniele Pittèri, direttore del Santa Maria della Scala, “è un anno di grande importanza per il museo. Gli accordi che abbiamo chiuso da un lato con l’Opera metropolitana del Duomo, dall’altra con il Mibact per la valorizzazione del patrimonio museale senese e con l’istituzione di una collaborazione stretta fra Pinacoteca e Santa Maria, ci consentono di gettare basi solide per costruire il futuro. Così come, d’altra parte, l’individuazione di un gruppo di privati che ci accompagna nel percorso di gestione del Santa Maria e i lavori di messa in sicurezza dell’immobile che ci consentono la riapertura di Palazzo Squarcialupi da settembre e la sistemazione di tutte le parti restaurate del complesso entro la fine dell’anno. La piena agibilità del complesso, unita ad accordi stabili e a collaborazione che sempre più si consolidano sia a livello locale che a livello nazionale, ci permetteranno di lavorare con continuità e di rafforzare un’offerta culturale coerente, continuativa e duratura, incentrata sul grande patrimonio senese, ma anche sull’esplorazione dei linguaggi, anche contemporanei, dell’arte e della cultura, alla ricerca di quelle innovazioni, anche nella lettura del passato, che oggi sono fondamentali per far sì che un luogo come Santa Maria si ponga come interlocutore privilegiato e punto di riferimento.