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Chi c’era e cosa si è detto al seminario di Tofalo (M5S) sui Servizi segreti

Tofalo

Come saranno i servizi segreti di un futuro, eventuale, governo a 5 stelle? La risposta ha provata a darla Angelo Tofalo, deputato M5s membro del Copasir, con un ciclo di incontri dedicati all’intelligence collettiva, un nuovo modo di pensare la raccolta di informazioni sensibili che coniughi cyber intelligence e Humint, ovvero l’impiego di contatti personali. L’intelligence collettiva è stata, tra l’altro, materia del dottorato Tofalo.

(TUTTE LE FOTO DEL SEMINARIO M5S SULL’INTELLIGENCE)

L’ultimo incontro, dal titolo “Intelligenza collettiva – I servizi segreti nel mondo”, è stato dedicato alle buone pratiche di alcuni tra i servizi segreti più importanti come quello inglese, israeliano e americano. Ad alternarsi al banco dei relatori c’erano David Alvarez, professore californiano esperto di “Servizi Vaticani”, Adriano Soi, ex prefetto e ora docente in security studies, il professor Alfredo Mantici, già capo del dipartimento analisi del Sisde (oggi Aisi), Andrea Margelletti, presidente del Centro Studi Internazionali, Alberto Massari, presidente dell’associazione HUT8, l’ex generale israeliano Yaakov Amidror, per quattro anni a capo del National Security Council, e lo storico Aldo Giannuli.

SERVIZI DI SUA MAESTÀ: PRAGMATISMO E CONCRETEZZA

I servizi segreti inglesi, se non sono i più antichi, sono senz’altro quelli ai quali è stato dedicato più inchiostro. A dispetto di ciò il prof. Alfredo Mantici ha spiegato che l’intelligence di sua maestà è votata al pragmatismo. “L’MI5, il Security Service, e l’MI6, il Secret Intelligence Service, si ripartiscono i compiti di garantire la sicurezza interna ed esterna. Entrambe le leggi istitutive contano pochissimi articoli, rispettivamente 7 e 10” – ha detto Mantici – “I servizi inglesi si basano ancora sui principi impostati da Sir Walsingham, il fondatore dell’intelligence inglese durante il Regno di Elisabetta I. Tre sono i pilastri dei servizi di Sua Maestà: reclutamento, addestramento e definizione di meccanismi operativi”. Anche le strategie di finanziamento non sfuggono al criterio della concretezza. “All’inizio di ogni anno fiscale il SIS riceve da tutte le amministrazioni dello Stato e da tutte le aziende strategiche una lista di richieste informative. Se alla fine dell’anno fiscale i Servizi hanno risposto a tutte le domande le amministrazioni e le aziende contribuiranno percentualmente con una donazione al bilancio del servizio” – conclude Mantici – “Per quanto riguarda il reclutamento i servizi non solo si rivolgono alle università, pratica antica, ma ogni sei mesi possono scegliere tra i cittadini inglesi che si candidano al concorso pubblico per il “civil service”, il pubblico impiego “.

LA  FORZA DEI SERVIZI È NELLA PRONTEZZA DI INTERVENTO

Pragmatismo e concretezza non sono le uniche caratteristiche di un’intelligence efficiente. L’ex generale israeliano Yaakov Amidror fa risiedere il successo dei servizi nella prontezza di intervento e nella “legittimazione pubblica del suo operato”. Lo Stato di Israele è minacciato da “nemici interni ed esterni”, per questo i servizi israeliani hanno a disposizione armi che potrebbero ledere la cultura democratica, come la detenzione preventiva, per questo “misure così restrittive devono essere condivise tanto dalla maggioranza quanto dall’opposizione”, continua Amidror. Qual è lo strumento più potente dell’intelligence? “La conoscenza umana. Se non conosci la cultura, e la lingua, del tuo nemico non potrai mai prevedere e prevenire le sue mosse”.

(TUTTE LE FOTO DEL SEMINARIO M5S SULL’INTELLIGENCE)

REGENI PROTOTIPO DELL’OPERATORE DI INTELLIGENCE CULTURALE DEL FUTURO

Alberto Massari, presidente dell’associazione HUT8, fa compiere un passo in avanti alle sfide dell’intelligence e le conduce sul terreno dell’economia. “La guerra economica si è affermata nel contesto internazionale come un conflitto capace di coinvolgere sia gli Stati che le imprese” – dice Massari – “L’intelligence economica ha lo scopo di guidare le strategie degli attori economici, Stati, Enti locali ed imprese e presuppone un’organizzazione di reti, strumenti di reti e una politica di formazione all’interno, di lobby e influenze all’esterno”. Il passaggio senza dubbio più controverso dell’intervento di Massari è quello nel quale afferma che Giulio Regeni, dottorando presso il Griton College dell’Università di Cambridge trovato cadavere al Cairo, avrebbe svolto un particolare ruolo di agente dei servizi. “L’intelligenza economica è nata in Gran Bretagna, attualmente sia a Londra che nelle università prospera un mercato privato dell’informazione” – ha concluso Massari –  “Tra i tanti giovani che lavorano in questo settore è doveroso ricordare il nostro Giulio Regeni, un patriota friulano, orribilmente trucidato di cui non dobbiamo perdere la memoria. Regeni incarna, con la propria formazione, il prototipo dell’operatore di intelligence culturale del futuro. Dobbiamo considerare il conto aperto con l’Egitto”.

LA HUMINT NON È MORTA

Secondo gli esperti riuniti dal M5S è, dunque, la variabile economica a dover impensierire maggiormente i servizi segreti. “Oggi la dominante è la guerra economica” – ha rimarcato lo storico Aldo Giannuli nell’intervento conclusivo – “Questo vuol dire che al controllo dei territori si aggiunge un’altra dimensione: il controllo delle reti che vanno dai gasdotti, alle rotte marittime, aeree e alla rete web. Ciò implica che i dati che si possono raccogliere sono decuplicati. Ma avere troppi dati è come non averne affatto, filtrare la massa informativa non basta. Qui entra in ballo la Humint. Quando si hanno troppe informazioni devono funzionare insieme, altrimenti non servono a nulla. A tal fine gli Usa e la Germania utilizzano i “modelli di simulazione”, in Italia siamo molto indietro da questo punto di vista”.

(TUTTE LE FOTO DEL SEMINARIO M5S SULL’INTELLIGENCE)

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