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Ecco le visioni statalistiche del nuovo sindacato nei trasporti

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Fabriano è un importante centro industriale. Si trova ai piedi dell’Appennino umbro-marchigiano ed è noto per la produzione della carta. Tre piccoli sindacati del trasporto pubblico hanno scelto la città in provincia di Ancona, lontano da microfoni e telecamere, per siglare una storica intesa. Insieme, il Sindacato unitario lavoratori (Sul), l’Unione tranvieri liberi (Utl) e la Federazione autonoma sindacati trasporti (Fast Confsal), tutti di provenienza romana, diventeranno il quarto polo sindacale nel settore nazionale del trasporto. Sulle colline della Marche, i tre sindacati minori hanno formato un unico soggetto che, in particolare sulla questione di Atac a Roma, potrebbe far perdere potere a Cgil, Cisl e Uil.

I TAVOLI DELLE TRATTATIVE

Alessandro Neri è un macchinista dell’Atac. Il suo nome, alla fine di luglio, è finito sulle prima pagine dei quotidiani locali per essersi rifiutato di guidare un treno che, a suo dire, non rispettava le norme di sicurezza. E’ stato lui, sindacalista e responsabile della comunicazione di Fast Confsal, a spiegare le ragioni del patto tra le sigle dei trasporti. “Si tratta di un accordo storico”, ha sottolineato Neri, “concepito per aggregare tutti i sindacati autonomi in un unico soggetto con lo scopo di creare un polo di riferimento nei tavoli delle trattative”. Secondo le stime dei firmatari, Sul, Utl e Fast Confsal, insieme, valgono circa l’11% delle tessere del settore nazionale, “10mila in Italia e 700 soltanto nella romana Atac”. “La foto di Borgo Tufico”, ha proseguito Neri in riferimento alla frazione di Fabriano in cui è stato siglato l’accordo, “ha dato vita a un soggetto in grado di fornire risposte a tutti quei lavoratori che non si riconoscono più nelle confederazioni attuali, e che sentono il bisogno di delegare i sindacati autonomi uniti per farsi rappresentare”. Il nuovo polo sindacale è già attivo nelle vertenze di Atac e Alitalia, ma anche in Atm a Milano, in Anm a Napoli e nella Gtt di Torino, la partecipata del trasporto pubblico la cui gestione, al pari di Virginia Raggi con Atac, rappresenta un problema per il sindaco del M5s, Chiara Appendino.

LA CALDA ESTATE DEL 2015

Il mondo sindacale ha conosciuto le tre sigle dei trasporti tra la primavera e l’estate del 2015, quando l’allora sindaco Pd di Roma, Ignazio Marino, impose un riordino degli accordi sindacali in Atac. I sindacati diedero vita a una lunga e feroce protesta. L’assessore ai Trasporti, il senatore del Pd, Stefano Esposito, al termine del mandato, aveva accusato i sindacati di essere i veri gestori dell’Atac. “Mi sono scontrato con un granitico blocco di potere”, aveva incalzato Esposito lo scorso agosto. “Sindacati confederali e direzione del personale hanno sempre avuto in mano l’Atac. Appalti, gestione delle mense, manutenzione degli autobus, parcelle agli avvocati amici: passa tutto da lì”. Su scala nazionale, l’ultimo sciopero del trasporto pubblico è avvenuto lo scorso 16 giugno, quando sigle minori hanno bloccato l’Italia da Milano a Roma. Un’azione che aveva portato il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, a chiedere l’intervento del parlamento: “Bisogna intervenire per evitare che una minoranza di lavoratori tenga in ostaggio una maggioranza di cittadini nelle loro esigenze quotidiane”.

DA DOVE VENGONO I TRE SINDACATI E I LORO SEGRETARI

L’impegno del Sul, si legge sul sito ufficiale, “è contro le liberalizzazioni e privatizzazioni dei servizi pubblici, contro la precarietà del mondo del lavoro per una pensione pubblica dignitosa, per il recupero del salario equivalente tra neo assunti e lavoratori anziani”. Il segretario nazionale è Stefano Bottoni. Il quale, poche settimane fa, ha difeso il macchinista indagato per l’incidente della metro B di Roma che ha coinvolto una donna di 43 anni rimasta incastrata in un vagone e trascinata lungo la banchina della stazione Termini. L’Utl “nasce dalla volontà di alcuni dirigenti sindacali e liberi lavoratori che hanno detto no all’accordo bavaglio sulle Rsu”, recita lo statuto dall’Unione tranvieri liberi, guidato da Antonio Pronesti. Il regolamento del Fast Confsal ha 26 articoli. Il primo parla della fondazione del sindacato, che “opera nel settore del trasporto pubblico e privato e dell’indotto a esso correlato”. Il responsabile nazionale è Angelo D’Ambrosio, eletto nel maggio del 2016. Sul, Utl, Fast Confsal: ecco chi sono i tre sindacati che, sulle colline di Fabriano, hanno dato vita al polo che potrebbe insidiare Cgil, Cisl e Uil.

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