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Così Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria ripartono dalla musica

Dopo la seconda guerra mondiale, Milano ripartì (e diventò il cuore del “miracolo economico” italiano) con un concerto alla Scala diretto da Toscanini. In analogia, i musicisti di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo, quattro regioni che costituiscono un territorio omogeneo che presenta profonde affinità e  che condivide un destino difficile solcato da tragici terremoti, hanno deciso di dare insieme un forte segno di rilancio, più che di rinasci nata con un’ opera nuova commissionata dall’Istituzione Sinfonica Abruzzese (ISA) e dell’associazione concertistica Amici della Musica di Foligno a quattro importanti compositori italiani, ciascuno in rappresentanza di una regione: Marcello Filotei per le Marche (la sua famiglia è originaria di Pescara del Tronto), Lucio Gregoretti per il Lazio, Andrea Manzoli per l’Abruzzo e Riccardo Panfili per l’Umbria.

“Quattro paesaggi italiani” è il titolo di un concerto commemorativo sinfonico-corale realizzato e sostenuto dalla Città dell’Aquila e dalla Città di Folignoè un concerto per ricordare le vittime dei terremoti che hanno colpito e unito, anche nella reciproca solidarietà, queste regioni sorelle negli ultimi vent’anni.

Il fulcro del concerto è la prima esecuzione assoluta della suite orchestrale Quattro paesaggi italiani un ritratto sonoro, un affresco della memoria che rappresenta insieme, come in un polittico, quattro realtà profondamente legate per caratteristiche naturali, storia e cultura.

I complessi artistici coinvolti  sono l’Orchestra Sinfonica Abruzzese, diretta dal suo direttore principale Ulrich Windfuhr, i cori Cantori di Assisi, Coro dell’Accademia di Pescara, Coro Polifonico “Città di Tolentino, coordinati dal M° Aldo Cicconofri, marchigiano e docente a Perugia, due importanti cantanti lirici in rappresentanza del Lazio, il tenore Luciano Ganci, il baritono Giovanni Meoni e il basso Massimiliano Fiorini. Di origini abruzzesi il tenore Aldo Di Toro che si alternerà a Ganci.

Completa il programma del concerto la splendida , pur se raramente eseguita, Messa a 4 voci di Giacomo Puccini,  che con la sua espressiva liricità ben rappresenta una specifica qualità del repertorio sacro italiano.

Il concerto verrà eseguito all’Aquila, come sede abruzzese della commemorazione, il 26 agosto di quest’anno, in uno dei luoghi più suggestivi della Città, il parco antistante la Basilica di Collemaggio, la cui splendida facciata romanica farà da cornice all’orchestra e ai cori. Il concerto è inserito nel programma della 724° Perdonanza Celestiniana, storica manifestazione che discende direttamente dal primo Giubileo della Storia, quello voluto da Celestino V nel 1294. Il 24 agosto del 2016 la Città dell’Aquila volle essere immediatamente vicina ad Amatrice e agli altri comuni del Centro Italia colpiti dal violento sisma e sospese in segno di solidarietà i festeggiamenti della Perdonanza che quest’anno intende onorare la memoria delle vittime allo scadere del primo anniversario. Il concerto, coprodotto da ISA e Amici della Musica di Foligno, verrà replicato il 29 agosto nell’Auditorium di San Domenico di Foligno, città che quest’anno vuole ricordare il ventennale del terremoto dell’Umbria e che si affianca all’Aquila in questo concerto commemorativo.

“Il nostro intento è quello di celebrare, nel riferimento esplicito al paesaggio dato come tema ai compositori autori della Suite, quello straordinario amore per i propri luoghi d’origine che fa superare anche i momenti più difficili e grazie al quale si può sperare nel successo della ricostruzione e nella rinascita dei centri colpiti: vuole essere la celebrazione di un territorio che è culla di fulgidi esempi dell’arte italiana e che nell’arte e nella musica deve trovare sostegno per la propria rinascita” affermano Luisa Prayer e Marco Scolastra, direttori artistici delle due istituzioni promotrici del progetto. “Questi concerti saranno una occasione importante di condivisione e desideriamo coinvolgano il più possibile quanti, associazioni, gruppi e individui, si sono generosamente impegnati per i soccorsi, e ancora oggi si adoperano per l’assistenza e il sostegno alle popolazioni colpite”. Ci andremo tutti.



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