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Com le nuove tecnologie stanno trasformando l’occupazione

Di Alessandra Santacroce
intelligenza artificiale

L’ondata di tecnologie digitali sta cambiando le regole della competitività. I governi si trovano a fronteggiare nuove sfide, che comportano anche la formazione di competenze rinnovate o mai sperimentate e modelli più flessibili nell’organizzazione. Il successo dipende dalla capacità di dipendenti e datori di lavoro di orientarsi verso le opportunità emergenti.

L’UOMO AUMENTATO

Le industrie stanno vivendo, infatti, una profonda e veloce trasformazione a seguito della sempre più importante quantità di dati disponibili, considerati la nuova risorsa naturale a nostra disposizione. Mentre le tecnologie cloud stanno abilitando modelli di business innovativi, la nuova era del cognitive computing sta rendendo i processi più economici ed efficienti e, soprattutto, aumentando le potenzialità dell’individuo, consente di svolgere il proprio lavoro in modo più rapido, preciso e informato.

GAP DELLE COMPETENZE DA COLMARE

La consapevolezza di questa trasformazione nel mercato però non è ancora omogenea, così come risulta non sempre adeguata la presenza di nuove competenze. La stessa Ue ha dichiarato che nel 2027 ci saranno più di 900mila posti di lavoro senza candidati. Secondo la terza edizione dell’Osservatorio delle competenze digitali, già nel triennio 2016-18 l’economia digitale offre 85mila posti di lavoro, ma mancano gli specialisti per occuparli. Un recente studio dell’IBM Insitute for business value “Facing the storm”, ha rivelato che l’80% dei leader aziendali stanno sperimentando nuovi modelli organizzativi, che necessitano di competenze innovative.

LA NECESSARIA COLLABORAZIONE TRA AZIENDE E FORMAZIONE

La gestione di questi cambiamenti richiede un’azione di sistema che punti sulle competenze per favorire un costante allineamento tra domanda e offerta di lavoro in uno scenario in continuo divenire. È necessaria, in particolare, una strategia di lungo periodo, che coinvolga aziende e sistema formativo, in una visione d’insieme per rendere imprese pubbliche e private adeguate a cogliere le opportunità, a beneficio dell’intero Paese.

Alessandra Santacroce, direttore relazioni internazionali Ibm Italia

Articolo pubblicato nel numero di agosto/settembre di Formiche

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