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Il mestiere del brand reporter

I brand diventano editori e gli editori diventano brand. Cosa sta succedendo? Le aziende intrattengono gli utenti dei social media con informazioni, curiosità e amenità; mentre le testate giornalistiche fanno marketing per tenersi stretta la propria fetta di mercato. Due mondi che un tempo si tenevano sospettosamente a distanza di sicurezza ora convergono, fino a far sconfinare i loro campi di azione l’uno nell’altro.

È il caso di Eni e di Red Bull che producono notizie che non riguardano esclusivamente i propri prodotti e servizi ed è il caso del paludato quotidiano di Torino La Stampa che, nel suo sito, ha introdotto la rubrica “La Zampa”, che ospita le vere e indiscutibili star del web: i gattini. Una categoria del pensiero, quella dei gattini, che comprende in se stessa tutti i cuccioli e gli animaletti che scatenano l’effetto collaterale “occhio a forma di cuoricino”. A volte “La Zampa” gli dà giù con il doppio salto mortale: la gatta che allatta i ricci rimasti orfanelli. È il massimo del “carinoooo!!!”. Cosa volere di più?

Noi di Telos A&S nel nostro piccolo cerchiamo di mettere in pratica alcuni principi di brand journalism, attraverso SocialTelos: la pubblicazione di interviste, video e approfondimenti sui nostri profili presenti nei social media. Per questo motivo, ci ha fatto piacere imbatterci del libro “Professione brand reporter. Brand journalism e nuovo storytelling nell’era digitale” (Hoepli) di Diomira Cennamo e Carlo Fornaro.

I due autori sostengono che il brand reporter è ancora una figura in divenire nel nostro Paese, quindi forse la possiamo catalogare come professione del futuro: “Il brand reporter oggi è una figura mitologica, non esiste. Ma noi siamo sicuri che stia nascendo”. Nella loro intervista, Diomira e Carlo anticipano una critica. Come fa il giornalista della marca a essere affidabile, considerato che lavora per un committente? La risposta è semplice: deve ispirarsi “a principi di etica e verità”. Solo in questo caso “non ci saranno problemi di credibilità della marca”. È vero: etica e verità sono il punto di partenza di tutti i mestieri. Nessuno escluso, anche di quelli mitologici.

Guarda la video intervista pinITALY a Diomira Cennamo e Carlo Fornaro

 

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