Aumentano i costi ma l’efficienza continua a calare. Il sistema bancario italiano sconta ancora il cosiddetto turnaround, ovvero il percorso di ristrutturazione intrapreso dal settore. A districarsi tra spese di varia natura, risorse e sportelli è stata Kpmg che ha pubblicato un report dal titolo “Bilanci dei gruppi bancari italiani: trend e prospettive” relativo all’esercizio 2016. “Nonostante gli sforzi di efficientamento delle strutture e delle risorse in ottica di riduzione dei costi – si legge nel documento -, per il secondo anno consecutivo peggiorano gli indicatori di efficienza del campione di gruppi bancari utilizzato” ovvero i 21 gruppi che rappresentano circa il 65% del sistema bancario italiano in termini di totale attivo consolidato. Gli analisti segnalano come alla riduzione del numero di sportelli e di risorse non sia stato affiancato un calo dei costi operativi che risultano invece in crescita del 6,1% rispetto al 2015. “I gruppi bancari stanno ancora scontando gli effetti del turnaround sui modelli di business, con i relativi oneri straordinari nel breve periodo – spiegano da Kpmg -, e delle forti pressioni regolamentari, che hanno avuto ingenti impatti in termini di adeguamento di strutture operative, competenze e organici”.
COSTI OPERATIVI
Nel 2016 i costi operativi del campione preso in esame sono pari a 47,5 miliardi di euro, in crescita del 6,1% su anno, e corrispondono all’1,9% del totale attivo, +0,1%. Il rapporto tra costi operativi e totale attivo è più contenuto nei gruppi bancari maggiori (1,7%) e più elevato in quelli medi e piccoli (rispettivamente 2,4% e 2,3%), il che dimostra come nelle dimensioni più grandi ci sia più efficienza operativa grazie alle economie di scala. In peggioramento – soprattutto fra i gruppi medi – il Cost/Income Ratio, cioè il rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione, che è al 77%, +12,6% rispetto al 2015. Un incremento, spiegano da Kpmg, dovuto all’aumento dei costi operativi a fronte di un margine di intermediazione che scende dell’11,3%. Per quanto riguarda il personale, i costi operativi per risorsa si attestano nel 2016 a circa 133 mila euro, +10% su base annua, e quelli per sportello a circa 1,9 milioni di euro, +12,7%. “L’andamento degli indicatori – segnalano gli analisti – è dovuto all’aumento dei costi operativi (+6,1%) a fronte di risorse e sportelli in calo rispetto all’anno precedente (rispettivamente -3,6% e -5,9%)”. Il peggioramento degli indicatori di efficienza – sia rispetto al 2015 sia rispetto al 2009 – riguarda i gruppi bancari di tutte le dimensioni ma i valori più contenuti – nonostante la forte presenza sul territorio e la minore possibilità di economie di scala – si registrano per i gruppi medi con circa 115 mila euro di costi operativi per risorsa e circa 1,1 milioni di euro di costi operativi per sportello.
SPESE AMMINISTRATIVE
Anche le spese amministrative risultano in crescita nel 2016 e arrivano a 45,1 miliardi di euro, +3,2% su anno. L’incremento, per il secondo anno consecutivo, riguarda tutti i gruppi ad eccezione dei piccoli (-1%). All’interno delle spese amministrative si segnalano le spese per il personale, pari a 26,2 miliardi di euro (+4,9%), e le altre spese amministrative pari a 18,9 miliardi di euro (+1%). In particolare, per quanto riguarda le spese per il personale il costo medio è di 73.200 euro, +8,8% rispetto all’anno prima nonostante il numero di dipendenti sia diminuito del 3,6%, e +20,3% rispetto al 2009. Il costo medio del personale è più basso – circa 68 mila euro – nei gruppi maggiori e piccoli ed è invece più alto in quelli grandi e medi (rispettivamente 84.700 euro e 77.500 euro). Dalle altre spese amministrative (tra cui quelle per imposte, IT, immobili, trasporti e pubblicità) si capiscono le differenti scelte riguardo alle strategie di Information Technology: gli istituti maggiori tengono gran parte della gestione all’interno della propria organizzazione grazie a società strumentali mentre quelli di dimensioni minori ricorrono spesso a consulenze esterne e ad outsourcing.