Così, i quattro grandi Paesi dell’UE si sono trovati a Parigi per discutere della strategia comune da seguire per frenare i flussi migratori.
Non c’è molto da dire. Si tratta di un passo avanti nelle forme in cui i Paesi UE cooperano e verso la costituzione di una linea comune in politica estera. Per lo meno per quanto attiene alla questione migranti nel mediterraneo. Se andrà avanti in modo positivo o meno, lo si vedrà.
Ma vorrei ricordare una cosa. Nel 2008 fu diffuso uno struggente, doloroso, e importante documentario sulla vita dei migranti che dai paesi subsahriani cervano di raggiungere il mediterraneo. Il documentario parla delle orribili violenze subite in Libia, che in quel periodo, siglava un accordo con il Governo Berlusconi, per diventare guardiana dei flussi.
I paesi liberali occidentali, che hanno hanno tanto rispetto dei diritti umani, non ci pensano due volte, evidentemente, a delocalizzare gli abusi. La responsabilità però resta. Per questo, scrivo queste righe, come monito, affinché l’Europa non sacrifichi i suoi principi e valori, per una parvenza di accordo in politica estera assai traballante.