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LiberaItalia, chi è e cosa farà il nuovo movimento euro-liberale targato Alde

Giuseppe Benedetto

Continuano i movimenti e i sommovimenti nel settore centrale della politica, in vista delle elezioni siciliane a novembre e delle politiche.

All’attivismo multipartisan di Alternativa popolare, il movimento di Angelino Alfano, che in questi giorni sta decidendo la sua collocazione alle prossime regionali in Sicilia, e al lancio di Forza Europa, il progetto di Benedetto Della Vedova ed Emma Bonino al quale partecipa il ministro Carlo Calenda in una ottica non distante dal Pd renziano, e al movimentismo di Enrico Zanetti (Scelta civica è stata sondata da Forza Italia in vista delle politiche e sta lavorando per uno schieramento centrista in Sicilia con Alfano e il partito di Saverio Romano), sempre in una collocazione mediana si pone un nuovo movimento.

Si chiama LiberaItalia, acronimo lib. Con tanto di simbolo dove la sigla ha i colori dell’Italia. Il nuovo movimento politico è fondato da Giuseppe Benedetto (nella foto), presidente della Fondazione Einaudi, e Davide Giacalone, manager, saggista ed editorialista già di Libero e ora del Giornale.

Il progetto punta a creare un polo liberal-democratico ed europeista legato ai valori dell’Alde. L’atto costitutivo è stato firmato la scorsa settimana davanti al notaio. Tra i soci fondatori vari docenti universitari ed esponenti del mondo imprenditoriale come il professor Alessandro De Nicola,  l’avvocato Vincenzo Palumbo, Niccolò Rinaldi, oggi dirigente del Parlamento europeo e leader di Libericittadini e l’avvocato siciliano Andrea Pruiti.

“Non ci interessa, soprattutto in questo momento, parlare di alleanze, ma intendiamo soffermarci sui contenuti”, assicura Benedetto, che vuol concentrarsi sui programmi. Ovvero: “Serve più Europa e bisogna completare le istituzioni europee volute dai padri fondatori”. ”Occorre poi liberare l’economia da lacci e lacciuoli, penso alle mille municipalizzate succhia soldi”. Inoltre, sottolinea Benedetto, bisogna “parlare e costruire diritti civili, a cominciare dal tema della giustizia, dove appare non più rinviabile quella separazione delle carriere tra magistratura giudicante e requirente per cui ci stiamo battendo da tempo, insieme all’Unione Camere penali, attraverso la raccolta delle firme per la proposta di legge costituzionale: abbiamo superato le 50mila sottoscrizioni e veleggiamo verso le 100mila”.

Insomma, chiarisce Benedetto, per ora LiberaItalia non si schiera con nessun forza politica: “Siamo distinti da tutti e distanti quanto possibile. Del resto, l’Alde, pur di difendere e affermare i principi liberali, quando è necessario trova le alleanze. Ma questo non vuol dire vivere e scegliere contenitori innaturali. Chi crea cespugli nel centrodestra e vuol legittimamente creare un Ppe italiano, è cosa diversa da noi. Li rispettiamo, ma sono altro. Chi vuole creare poli moderati, centristi, con il Pd, se aderisce al Pse, è cosa altrettanto distante da noi”.


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