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Meeting di Rimini e Carron, che cosa i ciellini bisbigliano sui social

Di Bruno Guarini e Veronica Sansonetti
Carron

I più attivi, come spesso accade in questi casi, sono i critici. Quelli contrari alla nuova linea “benedetta” dal Corriere della Sera, i delusi da don Julian Carrón, il sacerdote spagnolo che nel suo percorso alla guida di Comunione e Liberazione sta incontrando non pochi ostacoli. Complice il Meeting che da 38 anni organizza a Rimini conquistando molta visibilità mediatica, il Movimento ecclesiale fondato da don Luigi Giussani in questi giorni è tornato sotto i riflettori. L’ennesima esclusione dei temici etici dall’agenda degli incontri della manifestazione riminese, l’assenza di big storici della galassia ciellina dal palco, le aperture su certi temi come lo ius soli e più in generale la nuova linea carroniana all’insegna di “meno militanza, più testimonianza”, fanno discutere (e non poco) la base ciellina.

DIBATTITO SUI SOCIAL

Nell’epoca dei social media, le piazze virtuali diventano uno specchio (per quanto parziale) di quel che si dibatte. Anche tra i ciellini. Alcuni esempi per tastare il polso. Il sito Riminiduepuntozero.it da giorni dedica articoli sui cambiamenti in seno al Meeting e a Cl più in generale. Articoli dal taglio molto critico verso la cosiddetta svolta carroniana. L’intervista a una “ciellina senza casa” come Assuntina Morresi (docente universitaria a Perugia e membro del Comitato nazionale bioetica), su Facebook ha provocato diverse reazioni. “Temo che il punto di non ritorno sia avvenuto quando don Julian ha estrapolato citazioni di Veritatis Splendor, Gaudium et Spes ed Evangelium Vitae stravolgendone completamente il senso per giustificare l’azione di NCD atta a rimodellare il ddL Cirinnà per farlo approvare al Senato” commenta Gabriele Marconi riferendosi al resoconto dell’Assemblea Responsabili pubblicata a maggio su Tracce, il mensile di Cl. “Tuttavia – aggiunge – il problema non è che Carròn si potesse sbagliare. Anche al Gius è capitato di dire sciocchezze qualche volta. Il problema è che nessuno abbia fatto nulla per correggerlo”. Maria Cristina Berra dichiara di essere sulla stessa barca della prof.ssa Morresi (“anch’io sono orfana, anch’io una ciellina senza casa”), mentre per Alberto Girotti “il Meeting è CL e CL è diventata Bergoglio: ma vedo che pochi arrivano a chi ha la responsabilità di questa situazione”. C’è anche chi difende don Carrón (Franco Maiolati: “Vedo un livore personale verso Carron che induce a qualche sospetto”) e rispedisce le critiche al mittente (Massimiliano Pavan: “Il pregiudizio riduttivo vi impedisce di vedere il tanto tanto di più che sono CL ed il Meeting, magari non urlato nelle piazze o sui media, ma presente e vivo nell’ordinario quotidiano”). Però sono il più delle volte i critici e gli arrabbiati a farla da padrone, come nel caso dell’analisi di Dario Di Vico sul Corriere della Sera rilanciata da una testata molto vicina a Cl come ilSussidiario.net. “Aiutooooo… Amici anche del corriereeeee noooooo” scrive Lucio Meazza, “ma cosa scrivete? In tutti questi anni non mi sono mai sentito costretto a votare nessuno” sottolinea Roberto Zamponi.

IL DISSENSO SU FACEBOOK

È proprio su Facebook che si esprime maggiormente e si diffonde il dissenso di parte dei ciellini verso il nuovo corso. Sono nati diverse pagine o gruppi più o meno apertamente critici (“In Movimento”, “SDC La verità vi farà liberi, nessuno andrà perso”, “Veni sancte spiritus” per citarne alcuni). Cliccatissimi gli articoli della Bussola Quotidiana e di Tempi, molto seguite le sortite del giornalista Antonio Socci nel cui mirino finiscono spesso la nuova Cl e Papa Francesco, così come le rivelazioni dei vaticanisti Sandro Magister e Marco Tosatti. Di frequente vengono riproposti testi di don Giussani con l’obiettivo (implicito) dimostrare come la linea che si sta seguendo ora sia in contrasto con quanto diceva il fondatore. A tal proposito, la stessa pagina “Veni sancte spiritus” ha diffuso di recente un video appositamente realizzato con diverse citazioni del fondatore di Cl che secondo Riminiduepuntozero.it “ribalta da cima a fondo l’impostazione culturale dell’attuale Meeting”; in pochi giorni il video su Facebook ha raggiunto oltre 10mila visualizzazioni. Tra le citazioni più incisive ce n’è una tratta dal libro “Sulle tracce di Cristo” scritto dall’ex direttore di Tempi Luigi Amicone (che quest’anno, come dichiarato al Fatto Quotidiano, per la prima volta non partecipa al Meeting in aperta polemica) nel quale si racconta di un pellegrinaggio in Terra Santa fatto con don Giussani a metà anni ‘80. “La posizione dell’uomo oggi – sono le parole del fondatore di Cl -, se vuol salvare se stesso, è invitata a essere ribelle – ribelle! – ad essere ‘contro’. Mi ricordo un libro di un esegeta che incominciava così: ‘Gesù è entrato nel mondo in polemica col mondo’, in polemica vuol dire in guerra, contro, ribelle. Il cristiano deve essere per forza uno Spartaco”. “Non si può non condividere queste riflessioni. Parole sante. CL oggi è ben lontana da tutto ciò” commenta laconico Giannantonio Negrisoli.


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