Circa 28 milioni di pesos stanziati per il viaggio, una Papamobile approntata nelle fabbriche locali della General Motors e presentata in grande stile la scorsa settimana, e i paramenti per l’occasione in via di cucitura: la Colombia si appresta ad accogliere Papa Francesco, che sarà tra Bogotà, Medellin, Villavicencio e Cartagena tra il 6 e l’11 settembre.
Non un viaggio politico, ma un viaggio per rianimare la speranza di un popolo che non ha accettato l’accordo di pace con le Farc anche perché questo permetteva ai guerriglieri di reinserirsi in società senza alcuna penalizzazione. È un popolo ferito dalla guerra, nonostante oggi le formazioni guerrigliere stiano pian piano decidendo di lasciare il campo di battaglia, come testimoniano anche i recenti colloqui con l’Eln, l’esercito di liberazione nazionale che ha avuto, tra le sue vittime, anche il vescovo Jaramillo.
Proprio questo vescovo sarà beatificato a Villavicencio, insieme al sacerdote Pietro Maria Ramirez Ramos, “el cura di Armero”. Nessuno dei due è mai sceso direttamente nell’agone politico.
Sul sito della Conferenza Episcopale Colombiana è apparso un dettagliato reportage sulla cucitura dei paramenti per il Papa, con tanto di spiegazione di don Juan David Muriel Mejia, che dirige il comitato della liturgia per la visita. Don Mejia ha spiegato che i paramenti saranno di colori accesi, a fornire una sintesi della ricchezza culturale colombiana, con un disegno che simboleggia l’occhio di Dio.
Casule, stole e mitre per i vescovi del Paese che concelebreranno con il Papa sono invece in preparazione dal sarto Taolit di Bogotà. Ogni giorno, i tessuti delle casule ricorderanno un luogo della Colombia: il 7 di settembre userà paramenti elaborati dagli artigiani Wayuu in Guajira; l’8, per la Messa in Villavicencio, userà dei bordi disegnati a Putumayo; il 9, per la Messa a Medellin, i paramenti avranno elementi rappresentativi di etnie di Bogotà, mentre a Cartagena l’11 userà pezzi con elementi fatti a Cartago.
C’è molta attesa per la visita del Papa, e sono stati stanziati dal governo 28 milioni di pesos per aiutare con la logistica delle città che ospiteranno il Papa, mentre il governo sta stabilendo tutti i piani necessari per la sicurezza.
E intanto viene annunciato che, per la decima volta nella storia, l’immagine della Vergine di Nostra Signora del Rosario della Basilica di Chiquinquirà lascerà il luogo in cui è custodita per arrivare a Bogotà il prossimo 7 settembre. Lì, Papa Francesco pregherà di fronte alla patrona della Colombia, e a lei consacrerà la nazione.
Sempre il primo giorno, il Papa si riunirà all’arrivo con 22 mila giovani nel Parque Tercer Millenio, un primo saluto prima di arrivare in piazza Simon Bolivar per il primo momento ufficiale del programma.
Mentre i preparativi vanno avanti, si guarda già alle prossime tappe. Papa Francesco aveva fatto sapere che aveva desiderio di andare in India e Bangladesh, e il viaggio si prevedeva per novembre 2017. Ma il governo indiano – un territorio in cui si sperimentano tra l’altro di varie persecuzioni anti-cristiane e lo spettro delle leggi anti-conversione – non ha ancora recapitato un invito ufficiale a Papa Francesco.
Ma il viaggio in Bangladesh, con una possibile tappa a Dacca, nel luogo in cui è avvenuta la strage di Pasqua, potrebbe accompagnarsi ad un viaggio in Myanmar: da poco, Santa Sede e Myanmar hanno deciso di allacciare relazioni diplomatiche, e così la “diplomazia delle periferie” di Papa Francesco si arricchisce di un nuovo Stato da visitare, mai toccato da un Papa prima. Davvero ci sarà un viaggio del genere?
Tutto lascia pensare di sì, ma per ora non ci sono conferme ufficiali.