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Scontri a Roma fra migranti e polizia, ecco cos’è successo

Polizia

Tensioni e scontri fra polizia e migranti in piazza Indipendenza a Roma, dove le forze dell’ordine, per sgomberare l’area, hanno usato gli idranti contro la folla. Per contro, alcuni fra i migranti hanno lanciato di sassi e bottiglie contro gli uomini in divisa. Il bilancio, per il momento, è di due fermati e almeno sei feriti: quest’ultimo dato è stato riferito, via Twitter, da Medici Senza Frontiere, i cui uomini sono intervenuti per prestare soccorso.

LO SGOMBERO

Gli incidenti sono avvenuti questa mattina, intorno alle 8. Gli agenti, in tenuta antisommossa, sono intervenuti in piazza Indipendenza per sgomberare un palazzo di via Curtatone ex sede di Federconsorzi, e oggi di proprietà di un fondo, che era stato occupato abusivamente nell’ottobre 2013 da centinaia di uomini, donne e bambini provenienti perlopiù dal Corno d’Africa. In gran parte si tratta di eritrei, tutti richiedenti asilo o rifugiati, dunque non irregolari. Lo sgombero dell’immobile era iniziato sabato, con il trasferimento di alcuni migranti – per lo più donne e bambini – in altre case di proprietà del fondo. Il resto in parte si era accampato nella vicina in piazza Indipendenza, in parte era rimasto nel palazzo. Ieri gli accampati avevano rifiutato una proposta avanzata dal Comune di Roma: due sistemazioni in zona Torre Maura e Boccea, dove, secondo quanto riportato dal TgLa7, avrebbero dovuto convivere in cinque o sei per ogni stanza.

GLI SCONTRI

Prefettura e questura, dopo un vertice, hanno quindi deciso di intervenire inviando gli uomini in tenuta antisommossa. Le ricostruzioni sono confuse e in parte contraddittorie. Secondo la Questura, gli agenti sono stati colpiti da lanci di sassi e bottiglie. La polizia ha risposto con idranti, i cui getti hanno colpito anche alcune donne. Un gruppo di occupanti si sono inginocchiati in mezzo alla strada per bloccare il traffico, urlando “Fascisti Italia”. Sono stati allontanati con gli idranti. In un video su di Fanpage, si vede una donna ferma, in piedi, che viene colpita da un violento getto d’acqua, cade a terra e viene soccorsa dagli altri. In un altro video, diffuso dalla Polizia, si vede un occupante del palazzo di via Curtatone che dal balcone del primo piano getta una bombola del gas. Nello stesso video si vede un’altra bombola prende fuoco.
Lo sgombero, comunque, è riuscito: i migranti si sono dispersi nelle vie vicine, e dirigendosi verso la stazione Termini hanno bloccato via Cavour sventolando un manifesto con scritto “Stop sfratti, sgomberi e pignoramenti”. La situazione si è suriscaldata poco dopo in piazza dei Cinquecento, con la polizia che si è avvicinata con manganelli e scudi contro i migranti, che sono fuggiti, alcuni lanciando pietre. In un video, diffuso da Repubblica, si vede l’inseguimento dei poliziotti e si sente un funzionario che dice: “Devono sparire, peggio per loro. Se qualcuno tira qualcosa spezzategli un braccio”.

INTERVENGONO LE ONG

Durante gli incidenti è intervenuto anche il personale dell’Unicef e di Medici senza frontiere che ha soccorso i feriti. Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef, ha riferito al Corriere della sera che dopo le scene di guerriglia “molti bambini sono stati caricati sui pullman delle forze dell’ordine e portati in questura. Alcuni testimoni ci hanno raccontato che continuavano a gridare e a battere le mani sui vetri in preda al terrore”.

LA NOTA DELLA QUESTURA

Le tensioni sono durate complessivamente circa sei ore. La Questura ha diramato una nota secondo cui “tutte le persone presenti sui giardini sono state allontanate, mentre gli occupanti dello stabile sono stati trasferiti presso l’ufficio immigrazione di via Patini, dove la sala operativa sociale del comune di Roma si sta occupando della loro assistenza. Parallelamente gli uffici investigativi hanno già isolato le immagini delle aggressioni alle forze dell’ordine, effettuate anche attraverso bombole del gas, lanciate o accese. Al momento è al vaglio la posizione di quattro cittadini stranieri”. Secondo la versione della Questura, l’utilizzo degli idranti si sarebbe reso necessario “per le informazioni di alto rischio pervenute, inerenti il possesso da parte degli occupanti di bombole di gas e bottiglie incendiarie”. La prefettura, che ha definito lo sgombero “riuscito e svolto in condizioni di assoluta sicurezza”, ha denunciato l’infiltrazione fra i manifestanti dei Movimenti di lotta per la casa, che avevano programmato una manifestazione per sabato prossimo.

LA VERSIONE DEI MIGRANTI

La versione dei migranti è diversa. Siamo stati svegliati con l’acqua degli idranti – hanno dichiarato alcuni di loro a Repubblica – Hanno preso alcune di noi per i capelli colpendole anche con i manganelli. È assurdo: siamo rifugiati politici, abbiamo i documenti in regola, vogliamo solo una casa”. L’Unicef concorda: “Persone con lo status di rifugiato, sopravvissute a guerre, persecuzioni o torture, che in alcuni casi hanno anche ottenuto la cittadinanza italiana, sono state buttate in strada in condizioni disumane senza un’alternativa sostenibile da parte del Comune di Roma, che abbiamo invano atteso in piazza – ha dichiarato il portavoce Iacomini al Corriere della sera – Ci sembra che nessuno abbia riflettuto sul destino di queste persone. I bimbi vanno a scuola a Roma e molti degli adulti lavorano, segno di un percorso di integrazione ed emancipazione dal sistema di accoglienza che verrebbe interrotto di netto e non valorizzato. La verità va detta tutta: questa situazione non è legata alla cosiddetta emergenza migratoria, è una situazione storica di Roma, sintomo dell’assenza di politiche adeguate e lungimiranti. Si continua con interventi emergenziali quando sarebbe stato possibile valutare soluzioni strutturali”.


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