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Che cosa farà Sky con Open Fiber di Enel e Cdp

Sky starebbe pianificando di offrire un servizio di banda larga ad alta velocità per l’Italia. La notizia è dell’agenzia Bloomberg, che cita una fonte vicina all’operazione. Sky offrirebbe il servizio in abbinamento ai suoi pacchetti premium, per scuotere un mercato dominato da Telecom Italia, ora Tim.

LE TRATTATIVE

La società della pay-tv sarebbe in trattative con Open Fiber, la società controllata da Enel e Cassa depositi e prestiti guidata dall’ad Tommaso Pompei e presieduta da Franco Bassanini (nella foto con Pompei). Open Fiber è assegnataria delle gare pubbliche per la banda larga indette da Infratel, la società in-house del ministero dello Sviluppo economico retto da Carlo Calenda e soggetto attuatore degli stessi piani. Un’intesa potrebbe essere raggiunta a ottobre con l’avvio del nuovo servizio Sky, in tutto simile a quello offerto sul mercato britannico, nel primo trimestre del 2018.

COSA DICE POMPEI

I pour parler sono stati confermati ieri da Pompei: Open Fiber, provider di fibra ottica di Enel e Cdp, ha in corso colloqui anche con Sky per la fornitura di servizi di ultrabanda, ha detto il numero uno di Open Fiber alla Reuters.

LO SCENARIO

Il servizio di broadband ha già contribuito ad aumentare clienti e utili nel Regno Unito per Sky, in quanto i clienti migrano sempre più online per vedere contenuti come sport o film. La rete di Oper Fiber, secondo gli addetti ai lavori, aiuterebbe Sky a confrontarsi con il leader del mercato Tim e con i suoi rivali, Vodafone e Fastweb, controllata della Swisscom.

LA SFIDA A TIM

Si tratterebbe per Telecom di una bella gatta da pelare che potrebbe inasprire anziché migliorare i rapporti con il governo. La storia è nota: la società italiana che vede come socio di maggioranza con una quota del 22,7% la francese Vivendi, ha appena eletto un nuovo management comporto dal direttore operativo Amos Genish, da Giuseppe Rocchi e Arnaud De Puyfontaine (presidente ad interim). Il triumvirato dovrà trovare, come annunciato di recente in conference call “soluzioni per conservare il valore dell’azienda e per migliorare il rapporto con il governo Gentiloni”.

L’oggetto del contendere è proprio la fibra e risiede nella volontà di Telecom di investire nelle aree del Paese a fallimento di mercato: quelle che non creano reddito e per cui il governo aveva assegnato finanziamenti pubblici attraverso Infratel, propio a Open Fiber. La soluzione più semplice per dirimere la questione sarebbe ora un’alleanza tra le due società, Telecom e Open Fiber, un’alleanza che però tarda ad arrivare.

E, se fosse confermata la notizia che Open Fiber sta trattando con Sky per fare concorrenza alla compagnia telefonica italiana, un’intesa diventa pura utopia. L’ingresso a gamba tesa di Sky intacca anche un secondo pilastro della nuova strategia di Tim. La creazione di valore in cui il gruppo sarà impegnato nel prossimo futuro si otterrà attraverso un rafforzamento delle sinergie tra Vivendi e Telecom: per farlo ad agosto sarà fondata una joint venture fra Canal+ e Tim finalizzata alla produzione di contenuti per una pay tv italiana competitor di Netflix e Sky. Sky, a quanto pare, non sta guardare.


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