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Tutti i dettagli sull’incontro Parolin-Lavrov

Di L'Osservatore Romano
parolin

La visita in Russia è «un’occasione propizia per verificare e consolidare le nostre relazioni bilaterali che sono di alto livello». Lo ha dichiarato il cardinale Parolin prima dell’incontro con il ministro Lavrov il quale, da parte sua, ha detto che la Russia e la Santa Sede hanno «vicinanza di vedute sulle crisi globali, i temi della pace, della giustizia sociale e i valori della famiglia», e ha espresso grande soddisfazione per il fatto che i rapporti con il Vaticano siano «in crescita, anche al massimo livello», sottolineando che quella di Parolin è «la prima visita di un segretario di Stato in Russia in questo secolo». A margine dell’incontro, rispondendo ai giornalisti riguardo alla situazione in Venezuela, il porporato ha detto che la Russia «può essere di aiuto in questo momento difficile» poiché, avendo strette relazioni con il Paese, «può contribuire al dialogo». Dialogo che, ha aggiunto, «è per la Santa Sede l’unica via per risolvere la crisi».

Nel pomeriggio il cardinale Parolin incontra il patriarca Cirillo nella residenza estiva di Peredelkino, poco fuori Mosca, mentre mercoledì è in programma l’atteso incontro con il presidente Vladimir Putin a Sochi.

Espressioni di un clima disteso e costruttivo erano già state registrate lunedì 21, quando il segretario di Stato ha inaugurato la sua fitta serie di appuntamenti incontrando il metropolita Ilarione di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del patriarcato di Mosca. Accompagnato dal nunzio, monsignor Celestino Migliore, dal primo segretario della nunziatura, monsignor Erwin Lengyel, e da monsignor Visvaldas Kulbokas, consigliere di nunziatura, il cardinale Parolin è stato accolto nella sala di rappresentanza del monastero Danilov. Bilancio positivo per un colloquio che, come riportato nel sito della Chiesa ortodossa russa, ha visto sul tavolo questioni rilevanti per le relazioni bilaterali tra il patriarcato e la Chiesa cattolica nel contesto dell’attuale situazione internazionale. A partire da uno dei «problemi più urgenti», ovvero la tragica situazione dei cristiani in Medio oriente.

Il metropolita e il porporato, si legge nel comunicato del patriarcato, hanno convenuto inoltre sulla necessità primaria di mettere fine al terrorismo in Siria per poi arrivare, dopo il raggiungimento della pace, a determinare il futuro politico del Paese. Entrambi hanno ribadito l’utilità di ulteriori consultazioni e la necessità di proseguire la cooperazione umanitaria in questa terra così martoriata.

Nel colloquio si è toccato anche il delicato tema dell’Ucraina, con il conflitto in corso, le sofferenze della popolazione, e anche la questione della comunità greco-cattolica. In un’intervista rilasciata all’agenzia Askanews, riguardo all’Ucraina il segretario di Stato ha dichiarato: «Il conflitto sta ancora aspettando una soluzione giusta e durevole, ed è importante che anche la comunità internazionale non diminuisca lo sforzo a incoraggiare i passi in tale direzione. La Santa Sede auspica vivamente che tutte le parti coinvolte nel conflitto rispettino e adempiano pienamente gli accordi presi, mentre è coinvolta più direttamente nella ricerca delle soluzioni alle più urgenti questioni umanitarie». Sul tema dei rapporti tra le Chiese, è emerso come «il desiderio di una maggiore conoscenza reciproca e di un cammino verso un’unità più fattiva, abbia fatto strada sia nella Chiesa cattolica, sia in varie Chiese ortodosse, tra cui quella russa, pur tra non lievi difficoltà».

La linea, ribadita anche dal metropolita Ilarione, è sempre più quella tracciata dallo storico incontro dell’Avana tra Papa Francesco e il patriarca Cirillo. È stato quello, ha detto ad Askanews il cardinale Parolin, «un punto di arrivo e di partenza», dal quale devono scaturire «tante iniziative concrete, ispirate da criteri evangelici e dalla ricerca del bene di tutti».

Nel pomeriggio di lunedì, il segretario di Stato vaticano ha incontrato i vescovi cattolici locali e in serata ha celebrato la messa nella cattedrale dell’Immacolata Concezione a Mosca. «Porto il saluto e la benedizione di Papa Francesco che ha nel cuore la comunità cattolica e la società russa» ha affermato il porporato salutando la folla. Gli ha risposto l’arcivescovo della Madre di Dio a Mosca, monsignor Paolo Pezzi: «È una gioia accoglierla qui. La sua presenza significa quella del Papa. Siamo grati a Dio che ci ha fatto questo regalo, perché è così che riteniamo la sua visita, un segno di Dio per rafforzare in noi la fede, la speranza e l’amore».



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