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Io, le donne e il potere dell’istruzione. Che cosa ha detto Rula Jebreal all’American University of Rome

“Senza istruzione non sarei la donna che sono oggi”. Queste le parole con cui Rula Jebreal, giornalista e scrittrice, ha introdotto il suo discorso all’American University of Rome nella cerimonia di assegnazione, a Villa Aurelia, della laurea ad honorem in Humane Letters per il suo sostegno al libero pensiero e all’accesso all’istruzione per tutti i ragazzi e le ragazze.

“Sono una pensatrice critica che ha sfidato le difficoltà: a una donna musulmana di colore come me viene detto che studiare non serve a niente perché comunque finirai per appendere la laurea in cucina. Ma io avevo altri sogni per il mio futuro. Volevo studiare all’Università Americana di Beirut. Questo non era possibile perché il mio paese – Israele – non aveva rapporti diplomatici con il Libano. Eppure eccomi qui, a ricevere un dottorato onorario alla American University of Rome. Come ci sono arrivata? Con un viaggio che solo l’istruzione ha reso possibile”.

Rula Jebreal, nata nel 1973 a Haifa, ha tracciato in poche frasi la sua storia iniziata “prima ancora che fossi nata”, quando, nel 1948, la signora Hind Husseini aprì un orfanotrofio con scuola annessa per 55 bambini palestinesi rimasti senza casa dopo il massacro di Deir Yassin. Mentre il mondo costruiva gli eserciti, “Mama Hind” formava i cittadini. E insegnava alle bambine a credere in se stesse: “Ci ha lasciato aperta una porta e io sono stata uno di quegli orfani che l’ha varcata”. Una porta dietro la quale Hind Husseini offriva libri e spiegava che un cervello affamato cui non viene dato cibo finisce per divorare se stesso: “Ma ci ha insegnato anche a cogliere da soli le lezioni della vita”.

Rula Jebreal ha imparato presto. A interpretare la vita e a neutralizzare la violenza. Quando aveva 8 anni, il padre fu fermato a un checkpoint da un soldato israeliano. Il papà di Rula gli diede il documento e il soldato lo gettò a terra: voleva umiliarlo, vederlo chinarsi per raccoglierlo. Rula si sentì per un momento spaventata, impotente, poi capì che cosa doveva fare: fu lei a chinarsi e a sollevare da terra il documento per consegnarlo al soldato. “Ho capito che il coraggio non è non avere paura ma resistere alla paura. Non permetterò mai che la paura domini la mia vita”.

Da ragazza Rula Jebreal ha studiato a Gerusalemme Est. “Palestinese e cittadina israeliana: vedevo solo contraddizioni intorno a me, regole che non avevano senso. Ingiustizie. Ma anche bellezza. E ho imparato a chiedermi perché. La storia me lo ha poi insegnato: le cose possono cambiare a partire da una semplice domanda, dal rifiuto di accettare le cose come sono. Come fece Rosa Parks sull’autobus in America. Ma ora noi non siamo l’eccezione, siamo la regola: quando le donne hanno l’opportunità di studiare e la porta si apre anche per loro, sono tutte come me. Come Malala, come Mama Hind. Come Ellen Johnson-Sirleaf, la presidente della Liberia che ha messo fine alla guerra civile. Quello che voglio dire alle ragazze di tutto il mondo è: non dubitate mai del vostro valore e del fatto che meritate ogni opportunità di questo mondo”.

(LE FOTO DELLA LAUREA HONORIS CAUSA E IL DISCORSO INTEGRALE IN INGLESE DI RULA JEBREAL)

 



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