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Ecco di cosa si parla nel palazzo dei Servizi segreti russi

mediterraneo daghestan, Russia, Putin

Oltre dodicimila uomini saranno impiegati dal 14 al 20 di settembre nelle esercitazioni Zapad, che impegnano come ogni anno l’esercito russo e quello bielorusso. Normale che lo sguardo dei servizi militari sia sulla striscia di terra lunga e piatta che corre per alcune centinaia di chilometri dal confine con la Finlandia a quello con la Polonia, anche attraverso il territorio degli alleati.

Secondo i numeri del ministero della Difesa, nel corso della settimana si vedranno all’opera 250 carriarmati, duecento pezzi di artiglieria, settanta fra aerei ed elicotteri e una decina di navi da guerra impiegate al largo di San Pietroburgo e dell’enclave di Kaliningrad. Naturalmente le operazioni sono seguite con estremo interesse, per non dire con timore, in diverse capitali, non solo nell’area del Baltico. Per Ben Hodges, il comandante delle truppe americane che stazionano in Europa, questo è “un cavallo di Troia” dell’esercito russo per lasciare equipaggiamento nella vicina Bielorussia.

Gli Stati Uniti hanno anche deciso di aumentare la presenza aerea sui cieli del Baltico nel periodo in cui si terrà Zapad. Dopututto la presenza della Nato nella regione cresce anno dopo anno: lo scorso giugno Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Polonia e paesi baltici hanno preso parte a una enorme esercitazione militare in cui si simulava un attacco russo al Suwalki Gap. Come se non bastasse, a Mosca hanno usato un modo singolare per rassicurare i vicini: non stiamo pianificando una invasione dei vostri paesi.

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Molto si muove fra il palazzo della Banca Centrale, nel distretto centrale di Tverskoy, e la Borsa valori di Mosca. Una serie di voci più o meno attendibile lasciate circolare senza smentita in settimana su quotidiani e notiziari televisivi lascia pensare che i vertici delle due organizzazioni lavorino abbastanza seriamente al progetto di introdurre le criptovalute nel paniere di quelle ammesse agli scambi.

Questa operazione avrebbe fra i suoi sostenitori un uomo importante nei ranghi putiniani come Igor Shuvalov. Non a caso un viceministro delle Finanze, Alexandr Moyseyev, ha detto al canale televisivo Rossiya24 che investitori qualificati potrebbero avere la possibilità di usare bitcoin e simili nel prossimo futuro (e con il termine “qualificati”, la Russia intende gli investitori privati che possiedono beni per sei milioni di rubli o società di capitale che ne hanno per 200 milioni).

Certo, sarebbe la fortuna di gente come Vitalik Buterin, il programmatore russo che un paio d’anni fa ha inventato la piattaforma di scambi Ethereum, che ha una propria valuta. Ma sarebbe anche un grosso lavoro per quella parte consistente dei Servizi segreti che si occupa di un crimine particolarmente redditizio in Russia e dintorni: il riciclaggio di denaro. Per il momento i russi possono fare pratica con il WhooperCoin i fast food Burger King hanno introdotto in alcuni ristoranti della loro catena, con la benedizione del governo.

(Brano estratto dalla newsletter settimanale Volga a cura di Luigi De Biase)

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