(Speciale di Cyber Affairs su Cybertech Europe in collaborazione con il quotidiano Il Foglio)
In quale direzione vanno orientati gli sforzi in cyber security? Ogni azienda del settore ha una sua visione e una sua personale ‘ricetta’. Tuttavia tutte concordano sul fatto che i costi dell’insicurezza informatica stanno crescendo rapidamente negli ultimi anni. A Cybertech, Omar Abbosh, chief strategy officer di Accenture, ha offerto alcuni numeri interessanti sul Cyber Crime: “Nonostante la sempre maggiore consapevolezza dell’impatto del cyber crime gli attacchi informatici continuano ad aumentare. Il costo medio annuo per azienda sostenuto per i cyber attack è cresciuto del 62 per cento negli ultimi 5 anni”.
CHI C’ERA A CYBERTECH EUROPE 2017. FOTO DI PIZZI
Per Paul King, direttore della Cyber Intelligence a Cisco Systems UK è prioritario contrastare il crimine cibernetico con una profonda azione ‘culturale’: questo trend, ha detto, va affrontato supportando incubatori e start up, trasmettendo l’importanza della security-by-design è diffondendo educazione e conoscenza tra i consumatori su come approcciare i servizi bancari e finanziari. Quando si parla di cyber security, ha evidenziato anche Fabrizio Venturini di EY, un aspetto cruciale e da approfondire è senz’altro la diffusione di conoscenza e consapevolezza. “Se non si conoscono i rischi è inutile avere la tecnologia più aggiornata” ha rimarcato, aggiungendo che per avere una capacità di difendersi diffusa, “la sicurezza si deve spostare verso soluzioni accessibili anche alle aziende più piccole con meno capacità di investimento, attraverso l’erogazione di servizi piuttosto che di prodotti”. Insieme alla consapevolezza e alla prevenzione – ha spiegato Gastone Nencini, country manager Italia di Trend Micro – “si deve poi essere in grado di sviluppare internamente – o acquisire dall’esterno – soluzioni e competenze in grado di proteggere le vulnerabilità e rispondere agli attacchi in modo rapido e tempestivo”.
TUTTE LE STRETTE DI MANO DI ROBERTA PINOTTI AL CYBERTECH EUROPE 2017. FOTO DI PIZZI
Sullo sfondo si fa largo la necessità di non contrastare semplicemente i cyber attacchi, ma di anticiparli attraverso la cosiddetta Cyber Intelligence – un fronte sul quale è molto attiva Leonardo – che può avere numerose applicazioni. “Il terrorismo”, ha detto Andrea Biraghi (nella foto con Graziano, Pinotti e Profumo), managing director della Divisione Sistemi per la Sicurezza e le Informazioni della compagnia di Piazza Monte Grappa, “è una minaccia di tipo fisico, ma può diventare di tipo cibernetico molto presto. L’intelligence che si fa in Rete, per seguire le informazioni che questi soggetti si scambiano, consente di mitigare o migliorare la capacità di risposta agli attacchi terroristici. Minacce asimmetriche richiedono soluzioni evolute e adattate”. Grande attenzione, ha aggiunto Biraghi, viene riposta anche sullo sviluppo di soluzioni a protezione delle imprese, soggette a una digitalizzazione sempre più intensa che se da un lato apporta oggettivi vantaggi, dall’altro apre lo spazio a nuove vulnerabilità.
CHI C’ERA A CYBERTECH EUROPE 2017. FOTO DI PIZZI
Con il nuovo modello di Impresa 4.0, ha evidenziato un recente studio realizzato dal Gruppo Elettronica (presente alla Nuvola con la sua consociata Cy4Gate), “si riducono drasticamente i tempi di sviluppo e di produzione e i prodotti e i servizi sono in grado di connettersi tra loro e adattarsi completamente alle esigenze dei singoli utenti”. Ma, “ad un generale innalzamento del livello di competenza e pervasività tecnologica deve corrispondere un maggiore bilanciamento tra le competenze da mantenere nell’ambito delle Difesa e in ambito industriale. L’Impresa 4.0”, sottolinea ancora il report, “sfruttando la digitalizzazione pervasiva, cambia completamente i propri paradigmi e fa della velocità, flessibilità e adattamento leve di crescita fondamentali”.