C’è la grande incognita della mobilità elettrica a rendere ancora più incerto un quadro dei prezzi dell’elettricità in Europa che, di qui a qualche decennio, già include un’alta dose di volatilità, secondo l’EU Energy Outlook 2050 pubblicato da Energy Brainpool. Le fonti rinnovabili cresceranno – e l’eolico più del solare – ma le fonti tradizionali avranno ancora un peso importante nei prossimi trent’anni in Europa (i 28 paesi dell’Ue più Norvegia e Svizzera) e il gas naturale sarà sempre più protagonista tra le fonti fossili.
L’analisi di Energy Brainpool si avvale di molti dei dati emersi dagli studi “EU Energy [..] Trends to 2050“ e “World Energy Outlook 2016” dell’Agenzia internazionale dell’energia, che già indicava che nei prossimi decenni fonti rinnovabili e gas naturale giocheranno un ruolo di spicco nella trasformazione del sistema energetico, mentre diminuirà la quota di carbone e petrolio, anche se l’era dei combustibili fossili non sarà affatto conclusa.
DALLE RINNOVABILI IL 36% DELL’ELETTRICITÀ
Energy Brainpool ribadisce la crescita di rinnovabili e gas sia sul lato offerta – la capacità di generazione installata delle utility in Ue – sia sul lato domanda, ovvero le fonti che saranno usate per soddisfare una richiesta in costante crescita. Un maggior uso dell’energia elettrica per il riscaldamento degli edifici e per i trasporti farà infatti salire del 18% la generazione di elettricità fino al 2050. In quell’anno le fonti di energia rinnovabili genereranno circa il 36% dell’elettricità, mentre il 44% sarà prodotto da centrali che usano fonti convenzionali dispatchable. Il restante 20% sarà prodotto da tecnologie rinnovabili come le biomasse.
Tra le rinnovabili, sarà l’energia eolica a crescere di più in Europa di qui al 2050, quando rappresenterà, secondo le stime, il 30% della capacità complessiva di generazione. Tra le fonti fossili il gas naturale farà la parte del leone: saranno costruite nuove centrali elettriche che utilizzano questa risorsa e la produzione da centrali a gas naturale raddoppierà. Al contrario la capacità totale delle centrali a carbone scenderà al 4% del totale nel 2050.
L’IMPATTO SUI PREZZI
La presenza nel mix energetico per la generazione di elettricità di una quota rilevante di fonti rinnovabili, che sono per loro natura intermittenti, avrà un notevole impatto sui prezzi. Con oltre un terzo della generazione elettrica affidata a materie prime dalla disponibilità “fluttuante”, i prezzi dell’energia elettrica diventeranno più volatili. Sono da mettere in conto le differenze tra i diversi paesi dell’Ue, ma in via generale i prezzi dell’elettricità subiranno, a partire dal 2026, frequenti impennate verso l’alto (fino a 100 EuroMWh) o crolli verso il basso (anche 0 Euro/MWh).
Energy Brainpool pensa che fino al 2020 i prezzi dell’elettricità saranno fortemente influenzati dai prezzi bassi delle commodity sul mercato dei future. Dal 2020 al 2030 i prezzi dell’energia elettrica risentiranno dell’aumento dei prezzi del gas, legato al forte incremento della domanda e all’aumento del prezzo dei certificati per la CO2. Dal 2040 in poi, i prezzi dell’elettricità dovrebbero restare invece relativamente stabili nonostante i prezzi per la CO2 saliranno ulteriormente: il motivo sarà l’elevato contributo di eolico e solare che farà aumentare i periodi con prezzi bassi o addirittura negativi.
OPPORTUNITÄ PER I NEWCOMERS
L’utilizzo massiccio delle fonti rinnovabili per generare energia elettrica – e il previsto aumento dei prezzi della CO2 nel sistema europeo di scambio delle emissioni (EU Emission Trading System) – permetterà probabilmente all’Europa di tener fede gli impegni di Parigi e contenere l’aumento delle temperature medie entro i 2 gradi C. Inoltre, la volatilità del mercato creerà grandi opportunità per i nuovi entranti sia nel settore della distribuzione che in quello dello sviluppo e fornitura di tecnologie utili a mitigare queste vertiginose fluttuazioni, come i sistemi di accumulo e conservazione dell’energia che possono rendere la disponibilità delle rinnovabili un po’ meno intermittente.
IL FATTORE E-MOBILITY
Il futuro dello sviluppo della mobilità elettrica sarà il fattore decisivo in questo scenario. Se la decarbonizzazione dei trasporti sarà perseguita con coerenza attraverso tecnologie e sistemi di e-mobility, è chiaro che la domanda di elettricità crescerà significativamente. Ipotizzando che nel 2050 il 100% del trasporto privato sarà elettrico nell’Ue-28 (e alcuni paesi già si sono avviati su questa direzione, con l’annuncio del bando di auto a benzina e diesel per il 2040), il risultato sarà una domanda aggiuntiva di elettricità di circa 830 TWh l’anno, pari a circa un quarto di tutta la domanda elettrica totale dell’Europa oggi. Ciò causerà non solo un aumento dei prezzi (le aziende che producono energia elettrica avranno bisogno di coprire nuovi investimenti in capacità) ma potrebbe mettere a rischio la rivoluzione “green” dell’auto elettrica, se la generazione di questa dose aggiuntiva di elettricità sarà affidata a fonti tradizionali, inclusi carbone e petrolio.
Per ora uno studio inglese dell’Imperial College London smentisce questo rischio, rilevando che in Uk, grazie all’incremento di generazione da eolico e solare, i veicoli elettrici oggi hanno emissioni di CO2 dimezzate rispetto a cinque anni fa. Ma col boom previsto per la e-mobility entro il 2050 il monito di Energy Brianpool resta valido: c’è il pericolo di annullarne i vantaggi se la generazione da rinnovabili non riuscirà a tenere il passo.