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Ecco come e perché AfD spopola in Germania est

Alice Weidel, germania

“Mutti ist immer noch da” (Mamma – Merkel – è ancora lì). Questo è quello che si legge su alcuni muri berlinesi a due giorni dalle elezioni federali tedesche che hanno visto la vittoria della Cdu grazie al 33% dei voti, 8 punti % in meno rispetto alle elezioni del 2013. Vista così quella scritta potrebbe avere vari significati, ma in realtà ne ha uno solo: quello di rassicurare. “Keine Angst vor der AfD” (Non avere paura dell’AfD) – si legge sotto – mamma Merkel è ancora alla guida della Germania, ricca e produttiva. Ma non della Germania Est.

LE DIFFERENZE

Il 71% dei tedeschi che vivono nella Germania dell’est, a più di 25 anni dalla riunificazione, pensano che siano ancora molte le differenze tra tedeschi dell’est e dell’ovest. Il 34% degli Ossies – ex tedeschi dell’Est – afferma che i Wessis – ex tedeschi dell’Ovest – sono arroganti e distanti dai loro problemi. Ma d’altronde questa differenza si vede bene anche in altri indicatori. La forza economica dei land orientali resta inferiore di circa 1/3 rispetto all’ovest. Il potere d’acquisto più robusto rimane nelle mani degli abitanti dell’ovest: Amburgo, Land più ricco della Germania, Baviera – con capitale Monaco, città tedesca più ricca e solida economicamente – Baden-Württemberg – polo industriale della Germania -, Assia – sede della Banca centrale europea, della Bundesbank e della borsa di Francoforte – Schleswig-Holstein – primo Land tedesco per produzione di energie rinnovabili -. Il divario tra gettiti fiscali si fa ancora sentire – la diversa tassazione applicata tra est e ovest dovrebbe finire entro il 2018 – e le pensioni tra Ossies e Wessis saranno apparate solamente nel 2025.

AI WESSIS PIACE L’ESTREMO

Se negli anni scorsi queste differenze sono state assorbite dai due principali partiti, la CDU e l’SPD, nelle scorse elezioni il voto degli elettori dell’est è virato verso i partiti più estremi: l’AfD e die Linke. I grafici, pubblicati da Rbb24, magazine tedesco concentrato sui temi politici, evidenziano bene le differenze nei consensi conquistati dai partiti tradizionali a ovest e da quelli più estremi a est.

E Berlino non è altro che l’espressione massima di questa differenza. La disoccupazione è più alta nei quartieri dell’est che in quelli dell’ovest (11,8% contro 6%). Seppure Berlino si avvicina alla media nazionale di reddito pro capite annuo, con 29.153 euro, in realtà questo è distribuito in maniera non uniforme tra gli abitati un tempo separati dal muro eretto nel 1961.

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