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Leonardo-Finmeccanica, ecco quanto crescerà il mercato della cyber security

“Dobbiamo necessariamente dedicare attenzione e risorse alla sicurezza dell’ambiente cibernetico”. Ne è convinta il ministro della Difesa Roberta Pinotti, intervenuta ieri mattina all’apertura di Cybertech Europe 2017, l’evento internazionale dedicato alla cyber-security che ha riunito a Roma, presso il centro congressi “La Nuvola”, industrie, esperti e rappresentanti di istituzioni nazionali e internazionali. Nell’era digitale, del “cloud” e delle “smart cities”, la sicurezza informatica, lo sappiamo, è diventata un elemento imprescindibile della sicurezza nazionale. “Sulle reti e negli archivi elettronici sono custoditi quei dati che ci consentono di lavorare, di conservare i nostri risparmi, di andare in vacanza quando tutto va bene, e di essere curati quando qualcosa va male”, ha detto Pinotti. “Tutti i servizi fondamentali che fanno funzionare le nostre città – ha aggiunto – si poggiano sul corretto funzionamento delle reti informatiche”.

CHI C’ERA A CYBERTECH EUROPE 2017. FOTO DI PIZZI

Proteggere tutto questo rientra prima di tutto nelle competenze delle istituzioni pubbliche. “È compito dello Stato – ha proseguito il ministro – tutelare la collettività nella sua interezza, proteggendola tanto dalle violazioni delle regole che si verificano al suo interno, quanto dalle offese che vengono dall’esterno”. Eppure, in un dominio come quello cibernetico, “gli attori privati sono altrettanto importanti: lo sono i singoli cittadini e utenti, e lo sono ovviamente in misura maggiore, le grandi realtà, quelle che gestiscono i dati e le reti e quelle che producono software”. Grandi aziende e istituzioni, ha ribadito il ministro, “devono lavorare insieme”. Già, ma cosa vuol dire lavorare insieme? Nel corso della giornata di ieri una risposta è arrivata da Alessandro Profumo, ad del colosso italiano della difesa e aerospazio Leonardo, co-organizzatore dell’evento. “È importante stabilire sinergie all’interno di un ecosistema Industria-Università-Governo e quando penso a questo penso a quanto si sta realizzando in Israele, con il distretto tecnologico di Silicon Wadi che ospita università, centri di ricerca, grandi aziende, organizzazioni istituzionali e start up”. Il fatto che per il secondo anno di seguito la versione Europe di Cybertech sia stata ospitata in Italia è un dato incoraggiante che segnala un interesse del nostro paese sul tema ma la strada per raggiungere una piena consapevolezza su questo fronte è ancora lunga ed è sufficiente dare un’occhiata alle storie messe in campo alla Nuvola per capire che la direzione è giusta.

TUTTE LE STRETTE DI MANO DI ROBERTA PINOTTI AL CYBERTECH EUROPE 2017. FOTO DI PIZZI

Come già ricordato, alcune stime di mercato valutano che l’80 per cento delle imprese europee siano colpite da attacchi cyber ed è dall’attualità che nasce la necessità di aumentare la cooperazione, nazionale e internazionale, per creare un fronte comune di difesa. Occorre prima di tutto “aumentare la percezione del rischio” e “imparare dagli avversari”, ha rimarcato il numero uno di Leonardo. “Se fino a oggi la sicurezza informatica si è concentrata su come reagire a un attacco – ha spiegato Profumo – ora la nuova frontiera è rappresentata dallo sviluppo di strumenti di cyber intelligence che prevedono e anticipano le mosse del nemico”. All’esigenza di difesa e reazione, si sommano però anche le opportunità offerte da un comparto in forte crescita. I dati elaborati da Leonardo stimano che il mercato globale della cyber-security passerà da un valore di 120 miliardi di euro nel 2017 a circa 180 nel 2021. L’Europa rappresenta il 25 per cento di tale mercato, con un valore economico che nel 2021 raggiungerà i 44,6 miliardi di dollari. Nel 2025 i dispositivi connessi nell’Internet of Things potrebbero essere 80 miliardi. Numeri di una digitalizzazione inarrestabile, tra opportunità e rischi, che il Cybertech Europe di Roma ha sviscerato in tutti i suoi aspetti, invitando pubblico e privato a uno sforzo comune.

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