Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Il Massimo di Palermo scalda i motori

In questa ripresa autunnale, il Massimo Palermitano ha portato un camion magico che si apre e svela le scene, le luci, i cantanti. Un moderno carro di Tespi che viaggia e arriva nelle periferie di Palermo, a svelare l’incanto dell’opera lirica. Torna Figaro! OperaCamion, che è approdato a piazza San Lorenzo per andare poi nel cuore dello Zen, all’incrocio tra via Siracusa in via Carnera, e poi spostarsi fuori città: sabato Ventimiglia di Sicilia al Porticciolo della Bandita, in via Messina Marine. Ha poi messo in scena, per la prima volta a Palermo, A Mid Summer Night Dream ed annunciato la prossima stagione.

Dieci opere tre balletti e dodici concerti all’insegna di innovazione e di curiosità, le due parole chiave della prossima stagione del Teatro Massimo. All’insegna dell’innovazione l’apertura di stagione il 23 gennaio, con il Giullame Tell in francese (per la prima volta a Palermo) in occasione dei 150 anni dalla morte di Rossini, riallestito dal Teatro Massimo dalla produzione originale rappresentata per la prima volta alla Royal Opera House del Covent Garden di Londra, regista Damiano Michieletto e direttore Gabriele Ferro. Debutta nel ruolo del titolo il baritono Roberto Frontali, apprezzatissimo Macbeth della scorsa stagione; accanto a lui un cast d’eccezione di cui fanno parte Nino Machaidze e Enkelejda Shkoza, anche loro a debuttare i ruoli, rispettivamente di Mathilde e di Hedwige.

“Nell’anno in cui Palermo è Capitale italiana della Cultura e in un periodo in cui la città assume sempre di più una connotazione di meta turistica – dice il Sindaco Leoluca Orlando – questa stagione dalla forte connotazione internazionale ribadisce il ruolo cruciale del Teatro Massimo e lo conferma come un centro di produzione importante grazie all’impegno di tutti coloro che vi lavorano e che contribuiranno in modo determinante alla realizzazione di questo programma ambizioso, innovativo e il calendario fitto di importanti appuntamenti che vedono, tra l’altro, il ritorno di Zubin Mehta con la Messa da Requiem di Verdi dopo lo straordinario successo registrato a Taormina nell’ambito della programmazione di Anfiteatro Sicilia promossa dall’assessorato che ho l’onore di guidare”.

È un balletto il secondo titolo della stagione, anche questo figlio di una collaborazione internazionale: il Don Chisciotte di Ludwig Minkus in programma dal 20 al 25 febbraio, che arriva dal Teatro dell’Opera di Tbilisi, con la ripresa coreografica di Lienz Chang.

Dal 21 al 29 marzo grande appuntamento con Fra Diavolo di Daniel-François-Esprit Auber, una delle chicche della stagione – regista Giorgio Barberio Corsetti, direttore Jonathan Stockhammer – in cui per la prima volta al mondo saranno utilizzate scene realizzate con la stampante 3D, in coproduzione con l’Opera di Roma. Direttore Jonathan Stockammer. Terza opera, con debutto il 13 aprile, è I Puritani di Vincenzo Bellini, con la direzione di Jader Bignamini e la regia, le scene e i costumi di Pierluigi Pier’Alli, che vedrà tornare al Teatro Massimo la grande Nadine Sierra che debutta il ruolo di Elvira e il tenore Celso Albelo come Arturo.Un allestimento del Teatro Massimo, in coproduzione con il Teatro Comunale di Bologna e il Teatro Lirico di Cagliari, che apre il filone delle opere del grande repertorio, presenti in questa stagione che pur guarda all’innovazione.

Il 28 aprile debutta il secondo dei tre balletti in programma, ancora una volta nel segno del contemporaneo, con il direttore Alessandro Cadario e il Corpo di Ballo del Teatro. Una trilogia di coreografi di tre generazioni diverse, l’albanese Gentian Doda (allestimento del Massimo), lo spagnolo Nacho Duato (allestimento del balletto di Bratislava), il ceco Jiří Kylián (allestimento della Semperoper di Dresda), artista oggi settantenne insignito nel 2000, a Monte Carlo, del titolo di “maggior coreografo vogliamo continuare a fare”.

Il 18 maggio, Le nozze di Figaro di Mozart con la direzione di Gabriele Ferro e la regia di Chiara Muti, in coproduzione con il San Carlo di Napoli e il Petruzzelli di Bari. Uno spettacolo di impianto tradizionale già salutato da un grande successo che a Palermo vede sul palcoscenico un cast di artisti giovani e tutti molto affermati tra cui Maria Mudryak che ha appena vinto il concorso Operalia di Placido Domingo, Simone Alberghini, Alessandro Luongo, rappresentanti della nuova generazione di cantanti d’opera.

Ancora grande repertorio per Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni rappresentato insieme con Rapsodia satanica, film muto di Nino Oxilia del 1917, restaurato dalla Cineteca di Bologna e qui proiettato con le musiche originali di Mascagni eseguite dal vivo dall’Orchestra del Teatro sotto la direzione di Francesco Ivan Ciampa. Un allestimento del Teatro Massimo che debutta l’8 giugno. A ruota, il 16 giugno c’è L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti nell’allestimento del Nausica Opera Festival con la regia di Victor Garcia Sierra e le scenografie create dallo stesso regista che si ispirano alle tele del grande artista colombiano Fernardo Botero. Il 20 settembre altro grande appuntamento con la danza e questa volta con la coreografia di Carolyn Carlson, la leggendaria danzatrice e coreografa che ha segnato con la sua presenza il percorso della danza contemporanea internazionale degli ultimi trent’anni. Direttore Farhad G. Mahani, video di Bill Viola. In programma una prima rappresentazione assoluta (Wind woman, musica originale di Nicolas de Zorzi) e due prime rappresentazioni italiane (Burning, musica di Meredith Monk e If to leave is to remember, musica di Philip Glass). Il 20 settembre stagione,  il Rigoletto di Giuseppe Verdi che vedrà il debutto alla regia di un’opera lirica di John Turturro, star di capolavori hollywoodiani, con le scene di Santo Loquasto e un cast d’eccezione che vedrà tra gli altri Leo Nucci, Giorgio Berrugi, George Petean, Maria Grazia Schiavo, diretto da Stefano Ranzani. Un nuovo allestimento del Teatro Massimo in coproduzione con il Teatro Regio di Torino e l’Opéra de Wallonie Liège.

Il 18 novembre ancora un debutto importante, con un dittico composto da due capolavori del teatro musicale del primo Novecento, La mano felice (Die glückliche Hand) di Arnold Schönberg e Il Castello del principe Barbablù (A Kékszakállú Herceg Vára), l’opera in un atto di Béla Bartók, con la regia di Ricci/Forte, la coppia più irriverente e dirompente della scena teatrale contemporanea. Un nuovo allestimento in coproduzione con il Teatro Comunale di Bologna, direttore Gregory Vajda.

Infine, il 13 dicembre, la Bohème di Giacomo Puccini nell’allestimento del Teatro Massimo è un omaggio alla grande tradizione lirica italiana, con la regia di Mario Pontiggia, le scene e i costumi di Francesco Zito, le luci di Bruno Ciulli. Daniel Oren sul podio, un cast stellare che va da grandi nomi internazionali come quelli di Marina Rebeka e Rodolfo Matthew Polenzani a Valeria Sepe e Vincenzo Costanzo che hanno già cantato Bohème con grande successo. Nel terzo cast, la palermitana Roberta Mantegna che ha recentemente debuttato il ruolo di Maria Stuarda a Roma e Iva Ayon Rivas, giovanissimo peruviano di straordinario talento.

(Foto © Yasuko Kageyama )

 

×

Iscriviti alla newsletter