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Migranti e non solo, come si propaga l’estremismo sui social

Il Senno di Ruggero Po

Il “Senno di Po”, l’audio-rubrica di Ruggero Po per Formiche.net, oggi è dedicato ai social network e alle sempre più frequenti parole di estremismo e razzismo che vi compaiono quando si parla di migranti. A tal proposito ecco l’opinione espressa dall’analista strategico Nicola Pedde. Per il quale l’allarmismo che si respira tra i cittadini sull’argomento – poi sfogato su Facebook o Twitter – ha, tra le altre, una causa precisa: “L’intero spettro politico italiano non ha idea di cosa sia l’interesse nazionale e di cosa sia la politica estera e di sicurezza nel lungo e medio periodo. Se uno va a vedere i programmi di tutti i principali partiti, non c’è traccia di dove debba essere l’Italia da qui a 10 anni. Nulla. Noi non abbiamo programmazione e ciò alimenta la paura“.

Ecco, di seguito, l’intervista di Ruggero Po a Nicola Pedde:

ECCO LE ULTIME PUNTATE DEL SENNO DI PO:

COSA CI DICONO I MARI SUL RISCALDAMENTO GLOBALE

“Il clima del pianeta si riscalda, tutti d’accordo, ci mancherebbe, ma per colpa di chi?”. Questa ed altre domande sono state poste da Ruggero Po all’oceanografo e primo ricercatore presso l’Istituto di Scienze Marine (Venezia) del Cnr Sandro Carniel. Cosa ci dicono gli oceani? “Il mare innanzitutto ci dice che fa fatica a rimanere dietro al cambiamento che ormai è acclarato dal punto di vista di riscaldamento del pianeta”, ha spiegato l’autore di “Oceani – Il futuro scritto nell’acqua”.

VI RACCONTO LA BUFALA SOCIAL SUI VU’ CUMPRÀ ASSENTI SULLA RAMBLA A BARCELLONA NEL GIORNO DELLA STRAGE ISIS

Come si spiega il fatto che giovedì scorso sulla Rambla non c’era nussun vu’ cumprà? Sciopero o qualcos’altro? La bufala ha attecchito ancora una volta. La verità, raccontata da Ruggero Po nell’audio rubrica per Formiche.net, è che la polizia catalana ha avviato da un anno a questa parte un’attività molto severa di contrasto al commercio di strada, e che i vu’ cumprà in realtà mancano da molti mesi.

COSA COMBINANO I WEB INFLUENCER

“Al consumatore fare sapere sempre chi ti paga, se ti paga, per promuovere il tuo stile di vita”. È la richiesta avanzata dall’Unione Nazionale Consumatori ai cosiddetti web influencer, personalità provenienti dal mondo della televisione o dello spettacolo, ma anche nati dal web, con un vastissimo seguito sui social network e che vengono pagati per pubblicizzare prodotti e servizi dalle grandi compagnie.

Al momento non esiste una regolamentazione sul tema, ma l’Antitrust si è unita all’invito rivolto agli influencer dall’Unione Nazionale Consumatori di dichiarare se e quando i loro messaggi hanno natura pubblicitaria.


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