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Alitalia, ecco novità, mire e bluff di Ryanair

MICHEAL O'LEARY, ryanair

Dunque Ryanair è seriamente intenzionata ad acquisire Alitalia. O almeno, una buona parte di essa. Così si evince dalle parole pronunciate ieri da Londra dal ceo Micheal O’Leary (nella foto). “Siamo interessati alla flotta Alitalia, anche quella di lungo raggio”, ha dichiarato il vulcanico manager, escludendo solo tra i suoi obbiettivi gli aerei brasiliani Embraer, per le rotte brevi (o “sottili” come le chiamano gli esperti del settore, indicando quelle con pochi volumi).

Tre sarebbero – il condizionale è d’obbligo quando si parla di un abilissimo giocatore di poker come O’Leary – le notizie in questo annuncio.

Primo: Ryanair è pronta a fare il salto e lanciarsi anche nel business del lungo raggio. Scenario sempre ipotizzato, anche dallo stesso Ceo, ma finora incerto nei dettagli. Alitalia possiede una flotta un po’ limitata sulle tratte di lungo raggio con 11 Boeing 777 e 14 Airbus A330. Per dire il gruppo Lufthansa (oltre alla compagnia tedesca Swiss, Austrian Airlines, Brussels Airlines, Eurowings) supera i 160 aerei per le rotte intercontinentali. Così anche Air France Klm, mentre raggiunge quasi il numero di 200 la flotta di lungo raggio di IAG, la holding che riunisce British Airways, Iberia, Aer Lingus, Level e Vueling.

Secondo: O’Leary si è detto interessato alla flotta Airbus di medio raggio di Alitalia, quando fino ad oggi la compagnia irlandese è basata su una flotta di “soli” Boeing 737 (con notevoli risparmi di costi su manutenzione, ricambi, abilitazioni piloti). Solo si fa per dire, avendone lo spropositato numero di oltre trecento.

Terzo: il modello di business di Ryanair è basato principalmente sull’outsourcing, la manutenzione solo nel Regno Unito e Polonia viene svolta direttamente da personale della compagnia. Non era quindi scontato che nella manifestazione di interesse annunciata fosse compresa anche la parte manutentiva di Alitalia. O’Leary ha parlato di essere pronto ad assumere piloti e ingegneri.

Il grande punto oscuro resta cosa voglia escludere Ryanair dal lotto “aviation” messo in vendita dai commissari. Sul lato dei beni fini ad ora Il Ceo irlandese ha fatto riferimento unicamente agli Embraer, sul personale invece ha parlato genericamente di esuberi – senza però quantificarli – e di nuovi contratti.

Questa l’analisi delle parole di O’Leary prendendole per veritiere. Il Giornale pone giustamente l’interrogativo che Ryanair stia alzando polveroni su Alitalia (ad esempio lamentandosi dei lacci antitrust che si aprirebbero con la sua acquisizione) perché in realtà punta a rientrare nella gara tedesca su Air Berlin, altra compagnia gestita indirettamente da Etihad è finita in amministrazione straordinaria. Al momento lo scenario più probabile vuole Lufthansa come compratore della ex concorrente, come improvvidamente hanno auspicato anche membri del governo, salvo poi fare mezze retromarce auspicando più pretendenti nel nome della libera concorrenza.


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