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Sgomberi, che cosa combina il governo con gli immobili privati?

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Le anticipazioni giornalistiche sulla direttiva ai prefetti del ministero dell’Interno in materia di occupazioni e sgomberi di edifici riferiscono del proposito di una non meglio precisata “mappatura degli immobili pubblici e privati inutilizzati”.

In attesa di leggere il testo esatto del documento, non possiamo non manifestare la nostra preoccupazione per quanto sta emergendo. Il governo dovrebbe avere come proprio obiettivo quello di far sì che siano sotto controllo gli immobili pubblici (di Stato, Regioni, Province, Comuni ecc.), cosa che in moltissimi casi non è. Di quelli privati dovrebbe interessarsi per favorirne la liberazione dagli occupanti abusivi – fenomeno molto più diffuso di quanto si pensi, anche a danno di piccoli proprietari – e non per lanciare messaggi inquietanti.

E non si dica che alimentiamo la sfiducia o la paura: l’atteggiamento tenuto negli anni dalle istituzioni nei confronti del diritto di proprietà giustifica ampiamente la più totale diffidenza e il caso dell’edificio di via Curtatone a Roma, il cui sgombero dopo quattro anni di occupazione illegale ha fatto scalpore, ne è solo uno dei tanti esempi.


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