Si chiama “scuola parentale” e potrebbe essere la scappatoia per aggirare la legge sui vaccini, consentendo ai genitori di iscrivere i figli anche senza presentare la certificazione richiesta dal decreto Lorenzin. A Torino ce n’è già una, e sta mandando in agitazione il Ministero della pubblica istruzione.
Intanto, sempre nel capoluogo piemontese, sul tema vaccini finisce nel vortice della polemica Davide Bono, consigliere regionale grillino e medico. Bono, snocciolando in un video free-vax alcuni dati epidemiologici, ha dichiarato che l’epatite B non sarebbe contagiosa, e per questo è stato segnalato all’Ordine dei medici. Si è corretto in un secondo video, ma la polemica, ormai anche politica, non può dirsi archiviata.
LA SCUOLA DI ORBASSANO
La “Scuoletta Montessori” di Orbassano, alle porte di Torino, è stata definita “la prima scuola no-vax d’Italia”. Tecnicamente non si tratta di una scuola, ma di un’associazione culturale. Però è come se lo fosse, perché qui 130 bambini vengono tutti i giorni proprio come se fosse un istituto “normale”.
Si tratta di una delle possibilità offerte dal cosiddetto “home schooling”. Frequentare la scuola dell’obbligo in realtà per legge non è un obbligo. Allo Stato preme che i bambini ricevano adeguata istruzione e possano certificarlo con degli esami. Dunque porte aperte all’istruzione “casalinga” e alle associazioni che forniscono un servizio analogo, come appunto la Scuoletta Montessori. Qui il percorso di studi non è classico: non ci sono banchi, cattedre, lavagne, compiti a casa, lezioni frontali. Si impara, preferibilmente all’aperto, con metodi pedagogici alternativi.
Nulla di sensazionale, sennonché la presidente, Mara Parisi, intervistata dalla Stampa si dice fermamente intenzionata a non richiedere i certificati vaccinali degli iscritti, “poi se ci saranno problemi vedremo con i nostri legali”. Problemi potrebbero essercene perché il decreto Lorenzin, convertito in legge dal Parlamento, prescrive appunto questo: l’obbligo vaccinale per i minori iscritti alle scuole italiane. Vero che la Montessori non è una scuola, ma la Regione Piemonte sembra intenzionata a considerarla tale, consentendo l’esenzione vaccinale ai soli bimbi che imparano a casa propria. La presidente ha dichiarato che “più del 30% degli iscritti è regolarmente vaccinato”. E gli altri?
I DUBBI SULLA LEGGE
La questione è complessa. Il ministro alla pubblica istruzione Valeria Fedeli si è detta “stupita” della vicenda e ha annunciato verifiche e interventi “perché le leggi vanno rispettate”. Complicato, però, farlo nell’attuale quadro normativo. L’ha confermato, sempre alla Stampa, il deputato Pd Umberto D’Ottavio, membro della Commissione istruzione alla Camera. “Non sarà facile intervenire su Orbassano – ha dichiarato – Quel posto non ha lo status giuridico di scuola. Dal punto di vista dei vaccini, quindi, non penso che possa avere obblighi o incombenze. Certo l’obbligo vaccinale non decade”. Parole da cui si evince che il Parlamento, nel convertire il decreto Lorenzin, ha lasciato punti oscuri. C’è da scommettere che, se la politica non troverà il modo di chiarire l’equivoco, i casi si moltiplicheranno in tutta Italia, dando fiato alle trombe dei genitori free-vax e di chi critica il decreto Lorenzin.
LO SCIVOLONE DEL MEDICO GRILLINO
Fra questi spicca il consigliere del M5S Piemonte Davide Bono. In questo video pubblicato su social, Bono, davanti al simbolo del M5S si scaglia contro il decreto Lorenzin e la successiva legge, definita “una violenza e una discriminazione inaccettabile, inutile dal punto di vista epidemiologico”. Il consigliere, che è pure medico, fornisce una serie di dati e mostra dei cartelli. E dice: “Come ben sapete tetano ed epatite B sono malattie non contagiose”. In realtà, come ben sappiamo – e come ben sa pure il medico Bono, visto che successivamente si è auto-smentito in un secondo video – l’epatite B è contagiosa, seppur non per via aerea, cioè con tosse e starnuti.
Prima che arrivasse la precisazione, alcuni colleghi hanno segnalato il caso all’Ordine dei medici di Torino. La direttrice del Consiglio superiore della sanità Roberta Siliquini ha definito “inaccettabile” l’uscita del consigliere grillino. “Bono usa, volente o nolente, una laurea in medicina per rendere più credibile il suo messaggio demenziale e anti-scientifico. Non è un ignorante qualsiasi ed è molto pericoloso. Se non ritiene di aderire al codice deontologico è sufficiente che non si iscriva più all’Ordine. In caso contrario è gravemente lesivo della salute pubblica e farò di tutto, all’Ordine, perché venga preso un provvedimento disciplinare molto serio”.
“Abbiamo ricevuto due segnalazioni, una da Torino e una da Roma – ha dichiarato a Next il presidente dell’Ordine Guido Giustetto – La procedura prevede di partire con un chiarimento scritto che chiederemo a Davide Bono”. L’eventuale provvedimento disciplinare, ha spiegato Giustetto, potrà arrivare solo dopo un’audizione davanti ad una Commissione.
BONO CORREGGE IL TIRO
In ogni caso Bono, in un secondo video in cui ribadisce la propria contrarietà al decreto, ha precisato, sull’epatite B, di aver fatto “una semplificazione per via dei tempi stretti della comunicazione (il video è autoprodotto dal M5S, dunque i tempi, in teoria, non sono contingentati, ndr). L’epatite B ovviamente è contagiosa ma non per via aerea. Si trasmette per via parenterale quindi con sangue o rapporti sessuali”. Bono ha poi sottolineato di non aver mai sostenuto che i vaccini non siano utili.
I GRILLINI E I VACCINI
Il caso fa tornare alla ribalta il tema della posizione del M5S sui vaccini. Dopo una fase in cui diversi esponenti del M5S, compresso Beppe Grillo, si erano apertamente scagliati contro di essi, presentando anche una proposta di legge in merito, la linea è cambiata. Lo dimostrano alcune uscite di due big come Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, dichiaratisi favorevoli alle vaccinazioni. Resta ferma e condivisa, comunque, la contrarietà al decreto Lorenzin e all’obbligo imposto per legge. E nel suo complesso il mondo grillino non ha smesso di assecondare posizioni no-vax esortando in alcuni casi a non rispettare il decreto. L’ha fatto di recente uno degli intellettuali di riferimento del M5S, il giudice Ferdinando Imposimato.