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Perché amo Israele

Di Giulio Meotti
Israele

Pubblichiamo un post che Giulio Meotti, giornalista e saggista, ha scritto su Facebook di ritorno da Israele dove ha accompagnato assieme a Sharon Nizza un gruppo di 25 italiani a Gerusalemme e nei Territori post-1967

Israele non è mai diventata una Repubblica o ha adottato una Costituzione formale scritta, come se questo riflettesse il tragico destino della democrazia più tormentata del mondo, sopravvissuta contro qualsiasi logica e dimostrando che la fede e le idee muovono le montagne. Israele è l’unico Stato al mondo che vive con alle spalle un nemico fanatico che non ha paura di morire per distruggere gli ebrei (l’Iran sta finanziando Hamas e Hezbollah per preparare il prossimo ciclo di guerra).

Israele è lo Stato unico al mondo non solo più povero di amici ma anche più ricco di nemici che vorrebbero metterlo nella pattumiera della storia. E ci sono quelli che ripetono che Israele dovrebbe consentire agli arabi che premono da tutti i lati di farli entrare e batterli attraverso la non-violenza. Oggi, questa sensazione inconscia di voler vedere scomparire Israele anima un grande segmento dell’opinione pubblica internazionale. Eppure, le strade affollate d’Europa sono meno sicure delle strade israeliane colpite dal terrorismo.

Lo Stato ebraico è uno dei Paesi più riusciti del mondo. Ovunque in Israele si può vedere una grande forza militare, religiosa, demografica e culturale.

Militare: Israele non ha oggi una minaccia esistenziale se è in grado di impedire all’Iran di ottenere armi nucleari. Religiosa: ovunque in Israele si vedono giovani e anziani che pregano e studiano, con le yeshiva, i luoghi sacri e le sinagoghe sempre piene di persone. Demografica: non solo le famiglie religiose israeliane, ma anche i laici israeliani sono benedetti da molti bambini. Culturale: Israele ha uno dei più alti tassi al mondo di libri, pubblicazioni scientifiche e lauree pro capite. E ora confrontate queste cifre con quelle europee.

Il Vecchio continente si rifiuta di proteggere se stesso ed è uno scroccone della sicurezza statunitense. Religiosamente, l’Europa è un continente segnato dall’apatia o, peggio, da un sentimento antireligioso. Demograficamente, l’Europa è un continente sterile e invecchiato. Culturalmente, l’Europa produce ogni anno libri molto pessimisti sul proprio declino e irrilevanza. In Israele puoi annusare ottimismo ad ogni angolo. E lo Stato ebraico è più felice della maggior parte dei Paesi europei. All’alba, volando via da Tel Aviv, osservavo Israele dall’aria e pensavo a questa piccola enclave scintillante e circondata dalle tenebre e dai barbari. Israele è probabilmente l’ultimo Stato occidentale.

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