“Riflettere su come cristiani e induisti possono insieme far crescere il rispetto reciproco tra le persone, andando oltre la tolleranza, per preparare un’era più pacifica ed armoniosa per ogni società”. È l’invito contenuto nel messaggio del cardinale Jean Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso in occasione della festività indù di Deepavali che si celebra il prossimo 19 ottobre.
Il Deepavali (conosciuto anche con la contrazione Divali o Diwali) è una celebrazione religiosa indù che si estende nel corso di cinque giorni, normalmente tra ottobre e novembre, secondo il calendario vedico. La festività è riconosciuta in numerosi paesi con presenza indiana, oltre l’India: Sri Lanka, Myanmar, Nepal, Mauritius, Malesia, Singapore, ed altri. Per gli indù si tratta di una delle festività più imporanti, celebrata perlopiù in famiglia. In Malesia e Singapore è importante almeno quanto il forse meglio noto Thaipusam.
“La tolleranza – continua il Presidente del Pontificio Consiglio – comporta certamente apertura e pazienza con gli altri, riconoscendo la loro presenza in mezzo a noi. Però, se dobbiamo operare per una pace duratura e una vera armonia, non basta la tolleranza. Servono pure un vero rispetto e attenzione alla diversità delle culture e delle usanze delle nostre comunità, che contribuiscono a loro volta alla salute e all’unità della società nel suo insieme”.
Il nome Deepavali significa letteralmente “fila di lanterne” – infatti il deepavali, conosciuto anche come festa delle luci, è caratterizzato proprio da lampade ad olio e luminare che vogliono simboleggiare la vittoria della luce sulla tenebre, cioè del bene sul male.
Invece di dividere e isolare, per il Cardinale Touran “il rispetto ci consente di vedere le nostre differenze come un segno della diversità e ricchezza dell’unica famiglia umana”.
Conclude infine il Presidente: “Dobbiamo quindi accogliere la sfida di andare oltre i confini della “tolleranza” e mostrare rispetto a individui e comunità, perché ognuno merita e desidera di essere valutato secondo la sua innata dignità. Ciò esige la costruzione di una vera cultura del rispetto, capace di promuovere la risoluzione dei conflitti, la costruzione della pace e la vita armoniosa”.
Durante la settimana, in occasione della festa indù, si svolgeranno diverse attività: presso l’Aula Magna della Pontificia Università Gregoriana alle ore 9.00 un convegno cristiano-indù dal titolo “Illuminazione e via tantrica. Cristiani e induisti in dialogo”, organizzato dal Centro Studi Interreligiosi dell’Ateneo e con la partecipazione dell’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della CEI e dell’Unione Induista Italiana, in occasione della festa di Diwali (Dipavali). Il convegno vedrà la partecipazione di numerose personalità, tra le quali, il Rettore della Gregoriana, p. Nuno da Silva Gonçalves, SJ; il card. Jean-Louis Pierre Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso; Reenat Sandhu, ambasciatrice dell’India a Roma; Paramahamsa Svami Yogananda Ghiri, fondatore dell’Unione Induista Italiana; e mons. Ambrogio Spreafico, presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso.
Giovedì 19, presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva, Sala Capitolare, (Piazza della Minerva, 38), dalle ore 9.45 alle ore 13.00, incontro “Dono e Dialogo. Dall’India al cuore d’Italia”, evento organizzato con il patrocinio del Senato della Repubblica, dell’Ambasciata indiana, della Regione Lazio e del Comune di Roma, in occasione del Diwali (Dipavali), la festa della luce indù.