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Prove tecniche di centrosinistra in Lombardia per sfidare Maroni

Pisapia

Prove di centro sinistra allargato in Lombardia per lanciare la sfida a Roberto Maroni e tentare di vincere le prossime elezioni regionali, in attesa di capire se e quando saranno fatte le primarie di coalizione per scegliere il candidato: Campo Progressista ha dato appuntamento ieri al Teatro Franco Parenti di Milano per l’iniziativa “Partiamo!”, una mattinata di discussione con l’obiettivo di “costruire una forte e autorevole soggettività di sinistra, progressista, laica e civica all’interno della coalizione”. Un incontro aperto alle forze politiche e sociali: in prima fila c’erano Giuliano Pisapia, ex sindaco del capoluogo lombardo e leader della nuova formazione politica, e Giorgio Gori, sindaco di Bergamo e candidato del Pd alla presidenza della regione. Pisapia all’arrivo ha parlato della scelta di Pietro Grasso di lasciare il gruppo parlamentare del Pd, “una scelta che rispetto e apprezzo” ha detto, ma non ha voluto commentare l’ipotesi che a guidare le forze esterne al Pd sia d’ora in poi proprio il presidente del Senato.

Quello di Grasso è un addio “pesante” che “fa particolarmente male” secondo Gori, a cui non piace l’idea di un Pd che si sgretola: “Io sto qua in Lombardia e lavoro per mettere insieme i pezzi” ha detto. In questa veste ha confermato la disponibilità a candidarsi alle primarie, chiarendo però che il tempo stringe: “Il 3 dicembre è la data ultima, dopo è Natale e il clima non è quello giusto per chiamare la gente ad esprimersi. Se dobbiamo fare le primarie dobbiamo darci una mossa” ha sottolineato il sindaco di Bergamo prima di entrare al Franco Parenti. “Le primarie non sono un dogma – ha chiarito Pisapia – ma quando sono utili e qualcuno le chiede è giusto farle. L’importante è che siano di impegno comune e con paletti ben precisi. Sosterrò il candidato Gori o quello che uscirà dalle primarie” ha aggiunto Pisapia.

Tra i possibili candidati alle primarie c’è Roberto Cornelli, professore dell’Università Bicocca di Milano ed ex segretario metropolitano del Pd, anche lui in prima fila al Teatro Parenti. “Chiunque sarà candidato del centro sinistra avrà il mio voto” ha chiarito Cornelli, per poi elencare le priorità di un suo programma: la riforma della sanità, il piano sull’ambiente e la lotta alle disuguaglianze economiche e culturali, con il tema dello ius soli. Con Gori c’è accordo sulla necessità di accelerare i tempi delle primarie: “Partiamo subito sui contenuti e fissiamo le regole” ha detto Cornelli.

L’appuntamento di ieri non ha portato ad un’investitura personale, è stato più una raccolta di idee su come organizzarsi per strappare la regione al centrodestra. Sul palco si sono alternati tra gli altri il consigliere regionale di “Insieme per la Lombardia” Chiara Cremonesi, il presidente regionale di Legambiente Barbara Meggetto, il segretario della Filt Cgil Lombardia Stefano Malorgio, la scrittrice e attivista per i diritti Lgbt Monica Romano, il senatore Luis Alberto Orellana, ex Movimento 5 Stelle poi confluito nel gruppo misto, l’assessore al Benessere del Comune di Milano Chiara Bisconti e Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale. Al magistrato il compito di richiamare il centro sinistra alle sue priorità locali, a partire dal referendum sull’autonomia , che ha visto autorevoli esponenti politici della sinistra schierati su fronti opposti: “Il problema – ha detto Onida – non è tenere i soldi dei lombardi, ma rimettere in moto un regionalismo che negli ultimi 10 anni nell’immaginario collettivo è stato solo i consigli regionali che gestivano male i soldi dei gruppi. La Lega ha taciuto e non ha fatto nulla per fare vivere la vera autonomia”. I temi elencati da Onida sono la sanità, e ha richiamato lo studio dell’Istituto Bruno Leoni che vuole creare un doppio binario tra Servizio sanitario nazionale e privato in base al reddito, l’ambiente, l’alternanza scuola-lavoro. Nella sua idea tra le priorità c’è il superamento della la legge Del Rio per ottenere l’elezione diretta degli organi di Città metropolitana: “Il programma di una forza politica di centro sinistra almeno su questo dovrebbe essere assolutamente chiaro”.

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