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Che cosa succede davvero alla disoccupazione

Giuliano Poletti

La disoccupazione è tornata a calare ad agosto dopo l’aumento a sorpresa di luglio. Il tasso dei senza-lavoro è sceso di un decimo all’11,2%, in linea con le attese e con la media del 2° trimestre (e vicino al minimo da quasi 5 anni toccato a 11,1% lo scorso giugno). Tra gli elementi positivi si segnala l’ulteriore aumento degli occupati e del tasso di occupazione e di attività (trainati dalla componente femminile, ai massimi storici), nonché il fatto che la creazione di posti di lavoro è più diffusa per classi di età rispetto al recente passato (ovvero non è limitata ai lavoratori più anziani). Tuttavia, una nota di cautela viene dal fatto che la nuova occupazione creata ad agosto è interamente temporanea, presumibilmente trainata dal turismo: ciò potrebbe indurre una correzione a settembre-ottobre. In ogni caso, le elevate intenzioni di assunzione delle imprese (ai massimi dal 1999 secondo l’indagine Pmi sulle aziende manifatturiere) sono coerenti con un ulteriore calo del tasso dei senza-lavoro nei prossimi mesi. Ma potremmo vedere una disoccupazione stabilmente sotto l’11% solo a 2018 inoltrato.

La disoccupazione è tornata a calare ad agosto, a 11,2% dopo essere salita a 11,3% a luglio. Il dato è in linea con la media del 2° trimestre e vicino al minimo da quasi 5 anni toccato lo scorso giugno (11,1%). Tra le note positive:

– Il calo del tasso di disoccupazione è dovuto interamente all’aumento degli occupati (che crescono per il terzo mese consecutivo, di +36 mila unità) mentre le forze di lavoro sono poco variate (-6 mila unità, dopo il forte aumento del mese precedente; il tasso di inattività è comunque sceso ulteriormente, toccando un nuovo minimo storico a 34,3%, spinto in particolare dalla componente femminile).

– Il tasso di occupazione continua il suo trend al rialzo (che dura da 4 anni), salendo a 58,2% da 58,1% precedente: si tratta di un record da 9 anni. Anche in questo caso, decisiva è la componente femminile, che vede il tasso di occupazione salire ulteriormente di due decimi a 48,9%: è un nuovo massimo storico da quando sono disponibili dati ovvero dal 1977.

– Torna a calare anche la disoccupazione giovanile, a 35,1% da 35,4% di luglio. Si tratta di un minimo dallo scorso aprile. Più in generale, il dettaglio per classi di età mostra che la creazione di posti di lavoro è più diffusa che nel recente passato (quando riguardava quasi interamente i lavoratori più anziani): tra le diverse coorti, l’unica a registrare un calo degli occupati è quella tra i 35 e i 49 anni (-37 mila unità), mentre la creazione di posti di lavoro è massima nel gruppo 25-34 anni (+49 mila unità).

Viceversa, l’unica nota negativa viene dal fatto che la nuova occupazione è tutta temporanea: gli occupati dipendenti a termine sono aumentati di +45 mila unità, circa in linea con la media degli ultimi sette mesi, in ciascuno dei quali la crescita è stata superiore a quella dei dipendenti permanenti (in calo di -2 mila unità nel mese e in crescita in media di sole +10 mila unità da febbraio). Anche i lavoratori indipendenti sono diminuiti, di -7 mila unità dopo l’aumento di +15 mila registrato a luglio (in questo caso la media degli ultimi sette mesi è negativa: -17 mila).

In sintesi, ci sembra di poter dire che gli elementi positivi prevalgano. A nostro avviso la disoccupazione manterrà un trend al ribasso nei prossimi mesi, in coerenza con le elevate intenzioni di assunzione segnalate dalle imprese nelle indagini di fiducia. Il dato diffuso oggi sul PMI manifatturiero a settembre ha visto non solo un indice sintetico stabile ai massimi dal 2011 (a 56,3), ma anche un sotto-indice relativo all’occupazione in netta salita da 54 a 55,7: nella storia ventennale dell’indagine, solo nell’ottobre del 1999 le intenzioni di assunzione delle imprese manifatturiere hanno toccato un valore più elevato. Peraltro, l’indagine di fiducia dei consumatori diffusa la scorsa settimana dall’Istat (sempre relativa al mese di settembre) segnala che i miglioramenti sul mercato del lavoro stanno cominciando a diventare più “tangibili” anche per le famiglie.

In ogni caso, il calo della disoccupazione continuerà ad essere lento e irregolare su base mensile. In particolare, il fatto che l’occupazione ad agosto sia stata interamente di natura temporanea (probabilmente trainata dal boom del turismo) induce a non escludere una correzione a settembre-ottobre. La nostra previsione per la media annua 2017 è 11,3%, in calo rispetto al 2016 (11,7%) ma al di sopra del valore corrente. Solo a 2018 inoltrato il tasso dei senza-lavoro potrebbe scendere stabilmente sotto l’11%.



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