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Ilva, ecco come Mittal cerca di rassicurare Gentiloni, Calenda e Pinotti

Mittal

Parole concilianti. Disponibilità al dialogo e alla mediazione. Annunci strategici. Sono i messaggi salienti che oggi l’ad europeo di Mittal, Aditya Mittal (nella foto), ha lanciato da Cernobbio, all’indomani dello stop deciso dal ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, alla trattativa sul personale Ilva, ora di proprietà del gruppo indiano con una quota del gruppo Marcegaglia (15%) (qui l’approfondimento sulle ragioni delle tensioni tra governo e Mittal). Ecco che cosa ha detto il membro della famiglia Mittal senza entrare però nel merito della vicenda contrattuale sollevata ieri dal ministro dello Sviluppo economico.

QUESTIONE AMBIENTALE

“La sfida di gestire Ilva non è facile, ma sono giovane e sono qui per rimanere a lungo termine”, ha detto l’amministratore delegato per l’Europa di Mittal Aditya Mittal a Cernobbio, spiegando che l’azienda – che il suo gruppo controlla all’85% – “ha sofferto moltissimo negli ultimi anni dal punto di vista della produzione e ha sofferto la comunità per negligenze ambientali, noi vogliamo migliorare queste condizioni”.

LA RICERCA DI UNA SOLUZIONE

“Vogliamo trovare una soluzione insieme a governo, istituzioni locali e sindacati per un futuro sostenibile di Ilva”, ha detto il ceo Europa dell’azienda lasciando l’Hotel Villa d’Este di Cernobbio: “Speriamo fortemente di poter proseguire con le discussioni e trovare un punto d’accordo”.

GLI IMPEGNI DI MITTAL

Mittal intende occuparsi “seriamente” di lavoro all’Ilva, ha sottolineato ancora.”Occorre gestire correttamente il rapporto con tutti gli stakeholder”, termine che indica gli azionisti, i fornitori, i dipendenti e i cittadini residenti nel territorio, ha aggiunto. “L’industria dell’acciaio è strategica ed e’ molto importante per una comunità – ha affermato – perché ha un impatto sull’ambiente e sull’occupazione molto rilevante e noi ci prendiamo questa responsabilita’ molto seriamente”.

LA STRATEGIA DEL GRUPPO INDIANO

“Non incoraggio assolutamente il dumping, che è un problema che interessa molto le acciaierie e i trasporti”, ha detto Mittal al Forum Conftrasporto di Cernobbio. “Ci sono molti concorrenti nostri che non rispettano le norme sull’ambiente e sul lavoro e noi non vorremmo che la stessa cosa si applichi ai trasporti”, ha aggiunto.


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